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Giovanni Angelo Montorsoli Fu tra i rappresentanti più originali del manierismo michelangiolesco, vicino ai modi di Ferrucci (probabilmente suo maestro), di Cosini e del Rustici. Collaborò a più riprese con Michelangelo alla Sagrestia Nuova di San Lorenzo, dove scolpì il San Cosma a lato della Madonna (1536-37).
1537, Volterra, Duomo; Tomba di Andrea Doria, 1541, Genova, San Matteo). Nel 1547 lasciò Genova, dove aveva eseguito il suo più importante complesso sculturale - la Pietà e la tomba di Andrea Doria in San Matteo - per recarsi a Messina dove fu nominato capo-maestro del Duomo: qui eseguì la Fontana di Orione (1550) e quella di Nettuno (1557) che sono tra le sue più belle creazioni: particolarmente la seconda con le due statue di Cariddi e di Scilla (dopo il terremoto del 1908 trasferite nel Museo nazionale), in cui le vigorosa membra metà umane e metà ferine, per il potente pathos onde sono agitate, appaiono composte con una complessità e varietà di movimenti che, quasi anticipando le invenzioni del Bernini, riscattano le due favolose immagini dal freddo accademismo di tante altre opere del fecondo scultore.
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