Boccioni Umberto

 

boccioni autoritratto1.JPG (40528 byte)

Umberto Boccioni
(1882-1916)
 

 

 

Pittore 1882, nasce il 19 ottobre a Reggio Calabria da genitori romagnoli.

boccioniIl bevitore.jpg (117012 byte)
Il bevitore

boccioniDinamismo di un corpo umano.jpg (110226 byte)
Dinamismo di un corpo umano

Il padre, impiegato di prefettura, dopo venti giorni è trasferito a Forlì.

1888, svolge a Padova i primi studi.

1901, si trasferisce a Roma da una zia, sorella del padre. Incontra Severini e insieme con lui frequenta lo studio di Balla.

1905, espone alla Mostra dei rifiutati al Teatro nazionale di Roma.

 

1906, in aprile è a Parigi, per la prima volta. Trascorre in Russia la seconda parte dell'anno. Nello stesso anno s’iscrive all'Accademia di belle arti di Venezia.

1907, si trasferisce a Milano.

1908, incontra Previati. Partecipa ad un concorso con Romanzo di una cucitrice.

1909, in aprile partecipa alla Mostra degli artisti lombardi alla Permanente di Milano; svolge attività grafica per riviste, inizia a dipingere "Tre donne".

1910, incontra Marinetti. Sottoscrive il Manifesto dei pittori futuristi e altri testi programmatici del movimento.
Espone a Ca' Pesaro, a Venezia, presentato in catalogo da Marinetti.

1911, partecipa ad una Esposizione d’arte libera a Milano: il suo quadro "La risata" è sfregiato da ignoti. Si scontra con Ardengo Soffici che ha attaccato i futuristi sulla "Voce". A Parigi, con Carrà, conosce Apollinaire.

 

boccionila cittàdel sale.jpg (115027 byte)
La città del sale
boccioniLa fabbrica Foltzer.jpg (139087 byte)
La Fabbrica di Foltzer
boccioniLa strada entra nella casa.jpg (171712 byte)
La strada entra nella casa


1912, presenta un gruppo di opere alla galleria Bernheim-Jeune di Parigi, alla Prima esposizione futurista; firma una nota in catalogo insieme a Carrà, Russolo, Severini e Balla.
Svolge attività di promozione e informazione delle teorie futuriste a Parigi insieme a Severini e Marinetti.

 

 


A marzo è a Londra dove la mostra futurista si è trasferita: il musicista Ferruccio Busoni vi acquista La città che sale. Pubblica il Manifesto tecnico della scultura futurista.
 

Segue la mostra a Berlino (dove con Marinetti lancia manifestini di propaganda) e Bruxelles. Studia il cubismo e si interessa alla scultura di Archipenko e Brancusi.

1913, collabora al periodico futurista "Lacerba", fondato da Papini.
Una serata futurista che lo vede protagonista al teatro Costanzi di Roma finisce in rissa.
Espone le sue sculture a Parigi, alla galleria La Boétie.
Intraprende una polemica con Apollinaire.
La mostra futurista dell'anno precedente, è a Rotterdam.
Partecipa alla prima mostra di "Der Sturm" a Berlino: una panoramica delle nuove tendenze europee.
Partecipa a una movimentata serata teatrale al Dal Verme di Milano: scontri col pubblico; era in programma un dramma di Marinetti.

1914, pubblica su "Lacerba" l'articolo Simultaneità futurista.
Partecipa a una mostra organizzata dalla rivista "Der Sturm" a Berlino. Polemizza con Papini su "Lacerba".
Espone alla galleria Connelli di Firenze. Partecipa, da promotore a manifestazioni interventiste a Milano ed è arrestato.
Firma con Carrà, Marinetti, Russolo e Piatti il manifesto Sintesi futurista della guerra.

 

boccioniLa signora Massimino.jpg (114755 byte)
La Signora  Massimino

boccioniRitratto di una futurista.jpg (113536 byte)
Ritratto di  una Futurista

boccioniRissa in Galleria.jpg (144758 byte)
Rissa in Galleria

boccioniTre donne.jpg (99619 byte)
Tre donne

1915, si arruola volontario nel corpo dei ciclisti.

Espone molte delle sue a San Francisco.

Firma con altri futuristi il manifesto dell'Orgoglio italiano.

 

 

Ai primi di dicembre è in licenza a Milano.

1916, in gennaio partecipa a una serata futurista all'Istituto di belle arti di Napoli.

Inizia a tenere una rubrica, "Arti plastiche", sulla rivista "Gli avvenimenti".
Pubblica il Manifesto dei pittori meridionali.
Nel mese di giugno è ospite nella casa di Busoni a Pallanza.
In luglio è di nuovo al fronte.

Il 16 agosto, a Verona, cade da cavallo; il giorno dopo muore.
 

Home Su Boetti Alighiero

Copyright © Centro Arte 1999-2000