Storia della fotografia come espressione d'arte

LE ORIGINI

Di fotografia, intesa come procedimento di riproduzione della realtà attraverso mezzi meccanici e chimici, si può parlare con l'inizio della storia della camera oscura che dagli Egizi va alle prime testimonianze di Aristotele, poi all'apparecchio di Alhazen De Bashah, al prospettografo di Leonardo, all'introduzione della lente di Cardano, (metà del 500) e quindi ai visori reflex di Zahn (1685), per giungere ai perfezionamenti di Nièpce, Da guerre e alla storia contemporanea.

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Vaso 1840 
William Henry FoxTalbot

Parallelamente a quella della camera oscura si sviluppa la storia della sensibilizzazione delle superfici atte a ricevere le immagini.
Anch'essa inizia con gli egizi e forse prima, e va sino ad Alberto il Grande (XIII Sec.), Giorgio Fabricius, per arrivare ai veri precursori delle moderne applicazioni della chimica e della fisica alla fotografia, Schultze, Schule, Wedgwood, Davy Seebeck, tutti tra la fine del 600 e l'inizio dell'800, ed infine a Bayard e Talbot - i grandi pionieri della fotografia moderna, con Nicéphore Nièpce e Daguerre e successivamente a Claude Nièpce, Blanquart-Evrard, Archer, Norris, per terminare con Richard L. Maddox e le innovazioni di laboratorio delle grandi Case produttrici del 900.
 

 

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