ESPERIENZA DADA - FOTOGRAMMA - PSEUDOSOLARIZZAZIONE - FOTOMONTAGGIO - INIZI DELLA FOTOGRAFIA SURREALISTA - INIZI DELLA FOTOGRAFIA ASTRATTA

Nel periodo precedente la fine della prima guerra mondiale, si hanno alcuni primi esempi di scambio alla pari tra esperienze artistiche pittoriche e fotografiche.

Ciò avviene soprattutto con il futurismo, il "Foto dinamismo futurista" di Anton Giulio Bragaglia, non è, infatti, né un tentativo di fermare l'attimo d’impressionistica memoria, né uno studio documentaristico simile a quelli di Muybridge, ne infine un semplice spostamento dei canoni letterari o pittorico scultorei futuristi.

 


Bragagliadinamismo di un cane al guinzaglio 1911.jpg (13885 byte)
G. Balla in sequenze dinamiche 
davanti al suo quadro "dinamismo di un cane al guinzaglio 1911"
Anton Giulio Bragaglia

Bragaglia introduce con assoluta e determinata coscienza, l'impiego di mezzi specifici e peculiari della fotografia, quali la sfocatura e la sovrapposizione, a scopo espressivo.

Attenta soprattutto alle possibilità dl sperimentazione e ricerca di nuove ed originali soluzioni, fu l'esperienza dada della fotografia, che abolirà spesso l'unitarietà ormai tradizionale di camera oscura - materiale sensibile.

 

Sino al 1918, l'esperienza dada fu piuttosto limitata, mentre tra le due guerre sviluppò un procedimento destinato ad avere un posto stabile e sempre più importante nella pratica artistica fotografica: il fotomontaggio.  Se, infatti, gli esperimenti eseguiti per fotografare senza la macchina fotografica, utilizzando oggetti diversi che erano posti tra la carta sensibile e la luce, o per mutare i procedimenti di stampa, non ebbero gran seguito se non per l'interesse suscitato dalle "rayografie" di Man Ray e dalle applicazioni dell'effetto Sabbatier (pseudosolarizzazione), il fotomontaggio assunse presto il carattere di categoria artistica, con rilevanti influssi sulla grafica e la comunicazione di massa.

Rappresentanti più significativi di tale espressione in questo periodo sono soprattutto Moholy-Nagy, Hartfield, Teige, Bayer, Citroen.

Lo scambio con il cubismo appare rilevante solo per la creazione delle prime composizioni fotografiche astratte, in quanto i principi informatori erano gli stessi del movimento pittorico semplicemente trasferiti alta fotografia. Non ci fu pertanto una fotografia cubista.

Le associazioni di immagini assolutamente realistiche, ma senza alcun nesso logico che intercorra tra esse, in modo da creare un’immagine irreale (surreale) in cui le singole cose perdono il loro significato originario, spesso codificato dalla convenzione, e ne acquistano uno nuovo di straniamento, o assurdo, o poetico, o drammatico, era quanto di più facile e naturale potesse fare la fotografia, sia attraverso l'objet trouvé estraniato della sua realtà funzionale, sia attraverso il montaggio, che spalancava le porte alla fantasia, onirica e poetica. La visione surrealista sembra dunque insita nell'espressione fotografica, uno stile suo proprio.


Manrayritratto di andrè breton1932.jpg (18755 byte)
Ritratto di Andre Breton Solarizzazione 1932
Man Ray


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Fotogramma 1923
Laszo Moholy Naqy

Surrealiste per il versante dell'objet trouvé, appaiono naturalmente persino le vetrine di Atget quali l' "Avenue des Cobelins" ora al Museo d'Arte Moderna di New York. Personalità di rilievo nella fotografia surrealista, sono Josef Ehm, Bili Brandt, Hausmann, List e ancora Man Ray.
 

Una razionalizzazione dell'uso della fotografia e delle sue applicazioni alla comunicazione attraverso la stampa illustrata, fu operata dalla scuola tedesca del Bauhaus, nella quale operarono Moholy-Nagy, Bayer, Peterhans e Feininger.

 

 

Forme astratte non riconducibili all'oggetto o materiale frapposto tra la luce e la carta sensibile realizzate con il fotogramma, si cerca di realizzarle anche attraverso la macchina fotografica, tentando quanto più possibile di trascendere il carattere oggettivo di quanto si disponeva dinanzi all'obiettivo; una realtà cioè non rappresentativa del reale, ma di pure forme, effetti plastici, rapporti spaziali o cromatici.

I procedimenti per la realizzazione della fotografia astratta sono numerosi, ma un posto di rilievo tra di essi occupano la fotografia di strutture o tessiture fortemente ingrandite e la fotografia delle sorgenti luminose, dirette o fotografate attraverso lenti e prismi (Veronesi, Bishof).

 

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