Picasso Pablo

 

Picasso Pablo Ruiz
1881 - 1973

 

Pablo Picasso nasce a Malaga, in Spagna, il 25 ottobre 1881, dall'insegnante di disegno José Ruiz Blasco è da Maria Picasso, dalla quale prenderà poi il nome che ha reso celebre in tutto il mondo.


 Le Moulin de la Galette
 Autumn 1900


La Vita (Life) 1903


 La tragedia 1903


Precocemente attratto dalla professione paterna, pratica giovinetto il disegno e nel 1891, anno del trasferimento a La Coruna, inizia a frequentare la scuola di Belle le Arti ed a dipingere, rivelando un talento eccezionale.

Nel 1895 la famiglia si stabilisce a Barcellona dove egli continua i suoi studi, superando con successo le prove d’ammissione alla locale scuola d'arte.

 

Negli anni successivi si reca anche a Madrid, per rendersi conto e trarre profitto dei vari insegnamenti accademici, quindi, nel 1897, già padrone di una tecnica sperimentata e abilissima, si avvicina agli ambienti artistici d'avanguardia di Barcellona, partecipando alla vita accesa di discussioni che si svolge principalmente nei cabares, dal cui clima è fortemente attratto, e collaborando a varie effimere riviste.

 
L'incontro con questo ambiente, imbevuto di umanitarismo populista e di motivi simbolisti, incide profondamente sulla sua formazione, fra i vari poeti, scrittori e artisti che conosce vi sono Baroja, Manolo, d’Ors, Sabartès, Nonell, Casas, Sunyer, Soler, Casagamas, inoltre suscita in lui il desiderio di andare là dove questa cultura principalmente vive e agita i suoi problemi, a Parigi.

 


Famiglia di salti in
banchi 1905

Famille d'acrobates
avec singe 1905

Tumblers Mother
and Son 1905


Il primo viaggio nella capitale artistica d'Europa cade nel settembre del 1900 e il suo soggiorno si prolunga fino al dicembre dello stesso anno, è in compagnia  del pittore Casagamas e abita nell'atelier prestatogli dal pittore Nonell; dopo un breve ritorno in Spagna dove, a Madrid, fonda insieme a Soler la rivista « Arte Joven », a maggio è di nuovo a Parigi per rimanervi fino alla fine dell'anno.

 

Pur continuando a frequentare principalmente artisti spagnoli, da Iturrino a Gargallo e a Gonzales, non manca di penetrare nell’ambiente artistico parigino legandosi d'amicizia con Coquiot e, specialmente, con Max Jacob: tra l'altro tiene, insieme a Iturrino, una mostra nell'importante galleria di Vollard.
 

Fino alla primavera del 1904, quando si stabilisce definitivamente a Parigi nel famoso « bateau-lavoir » di Place Ravignon, alterna la permanenza a Barcellona con brevi puntate a Parigi dove nel 1902 aveva esposto nelle gallerie di Vollard e di Berthe Weill; nella capitale francese la cerchia delle sue amicizie e dei suoi interessi si allarga e nel giro di un paio di anni il suo studio diventa un indirizzo caro a personalità in formazione e in crescita come Jacob, Jarry, Raynal, Salmon, Reverdy, Apollinaire, Duhamel, gli Stein. In questo clima di serenità, pur nelle angustie economiche, avviene il trapasso dal periodo « blu » al periodo « rosa », contrassegnato da una classica armonia formale.
Nel 1905 trascorre un mese in Olanda, durante l'estate, e svolge, accanto all'attività pittorica e incisoria, una intensa attività plastica: si lega d'amicizia con la bella Fernande Olivier e compie, nell'estate 1906, un viaggio a Barcellona, Gosol e Lerida, riportando forti impressioni della scultura romanica e, specialmente, della scultura iberica pre-romana. Nello stesso periodo incontra Matisse, il capofila del nuovo movimento « fauve » che aveva fatto grande sensazione al Salon d'Automne dell'anno precedente, e, forse per suo tramite, si appassiona all'arte cosiddetta primitiva d'Africa: probabilmente nell'inverno 1906-07 inizia a lavorare alle Demoiselles d'Avignon, intorno a cui si travaglia a lungo e che, alla fine, lascia incompiuto dopo molti rimaneggiamenti. Entra in contatto con Kahnweiler, che si interessa al suo lavoro e gli fa un contratto che gli consente di vivere, e conosce Braque e Derain: il primo ancora occupato da ricerche « fauves », il secondo già avviato a problemi strutturali cezanniani che, attraverso le loro relazioni, si svolgono in senso pre-cubista.

 


Les Demoiselles d'Avignon 1906-07


 Deux femmes nues 1909

La Toilette 1906

Self Portrait 1907


Nel 1908, nello studio di Picasso, viene organizzato un banchetto in onore del Doganiere Rousseau, al quale partecipano molti degli ingegni più vivi della Parigi di quegli anni: nel 1909 trascorre l'estate a Horta de San Juan, dove esegue paesaggi cubisti che vengono esposti in autunno da Vollard, e tiene una mostra a Monaco nella
Galleria Thannhauser. Benché non partecipi al Salons i suoi, quadri sono studiati con grande interesse dai giovani più moderni e in breve la sua opera è al centro del movimento cubista.

 

Nel 1910 va a lavorare a Cadaques con Derain, durante te l'estate, l'anno dopo con Braque e Céret ed ogni volta torna a Parigi con un patrimonio di opere cariche di novità e di geniali intuizioni. Ormai sulla scia c’è tutta una schiera di giovani, che non sempre sanno intendere la complessità, realistica delle sue strutture di linguaggio: accanto a Léger e Gris, certo i migliori, vi sono troppi epigoni, da Gleizes a Metzinger, da Herbin a Marcoussis, fino a coloro che utilizzano in senso diverso le sue soluzioni, da Delaunay a Roger de la Fresnaye, dai futuristi italiani a Villon, a Duchamp e Picabia, per dire dei più noti. Dopo la rottura con Fernand Olivier, si lega con Marcello Humbert (Eva, il cui nome ricorre in tanti quadri) e vi trascorrono lunghi periodi insieme ai Braque, specie durante le estati del 1912-13-14.
In questi anni i suoi quadri divengono sempre più noti in Francia e all’estero, specie per merito di D. H. Kahnweiler che, oltre all’attività di mercante, svolge un'intelligente opera di storico del cubismo: nelle mostre internazionali di Monaco, di Colonia, e di Berlino figurano con grande rilievo i suoi quadri cubisti, nelle riviste internazionali d'avanguardia vengono pubblicate le sue opere e si discute sulle sue innovazioni in tutti i centri artistici avanzati. Il nome di Picasso sta diventando la vera bandiera della modernità.

Nel 1919 un viaggio in Italia fatto per curare a Roma la scenografia e i costumi dei Balletti russi del Diaghilev, lo mette a contatto con l'arte classica che, contemporaneamente alle forme cubiste, influenza le sue opere "neoclassiche", e soprattutto i disegni dal tratto terso e lineare legati all'ammirazione per i dipinti di Ingres
.

Nel 1914, allo scoppio della guerra, Picasso rimane a Parigi, mentre i suoi compagni partono per il fronte: non è una separazione occasionale, ma la rottura di una comunanza di interessi, poiché Derain volgeva verso un recupero della tradizione e Braque ad una sistemazione delle conquiste cubiste.

Da questo momento inizia una forsennata ricerca di forme sempre più nuove, in un continuo tentativo di espressione che si manifesta soprattutto, fino al 1921, nelle varie correnti cubiste.
 


Guernica

 Pierrot 1918

The Pipes of Pan 1923

The Lovers 1923

Paul as Harlequin 1924

 

Nel 1928 l'estate trascorsa sulla spiaggia di Dinard porta a una nuova svolta la sua pittura tormentata, tesa ora ad una forma rappresentativa del movimento che si risolve dapprima in pacate poi sempre più tumultuose figure delle quali snatura i tratti.

 

 

Quest'arte aggressiva, talvolta dolorosa, si manifesta ancor più evidente non tanto nelle scene di corrida da lui dipinte durante i viaggi compiuti in Spagna, quanto nel periodo della guerra civile spagnola (quando viene nominato dal governo repubblicano direttore del museo di Prado) in cui l'artista dipinge tra l'altro Guernica, il più fascinoso grido di rivolta e di commozione contro gli orrori della guerra.

La violenza degli uomini e delle cose si ripercuote per tutto il periodo della seconda guerra mondiale nelle opere dell'artista, sempre tormentate, sempre cattive nella crudele rappresentazione dell'umanità.
Quando Parigi sta per essere liberata, Picasso, che già precedentemente si era dedicato anche alla scultura, modella L'homme à l'agneau, il simbolo della pace che sta per ritornare tra gli uomini, e a questa visione serena si rifanno poi tutte le sue opere successive, dalle visioni georgiche e mitologiche di Antibes, alle scene pacate nel colore e nelle stesse movenze formali degli affetti familiari. Ad Antibes, come più tardi a Vallaris, si dedica specialmente alla ceramica, un altro fecondo campo di attività del maestro, del quale vanno pure ricordate le numerose incisioni, in modo particolare le splendide illustrazioni delle Metamorfosi di Ovidio.

Dal dopoguerra al 1973

Negli anni del dopoguerra l'attività di Picasso si esplicò in molteplici settori. Oltre alla numerosa produzione litografica degli anni 1945-46 (più tardi si dedicò anche alla linoleografia), particolarmente copiosa e intensa fu la sua opera di ceramista, iniziata a Vallauris nel 1947, che lo portò a modellare centinaia di pezzi estrosi nella forma e nella decorazione: vasi a forma di testa, bottiglie a forma di donna, animali vari (soprattutto civette), piatti incisi e dipinti, ecc. Non meno importante in questi anni fu l'attività scultorea dell'artista, che rivelò anche nell'arte tridimensionale una straordinaria capacità inventiva, feconda di sviluppi. Tra le opere più note (soprattutto animali) è la Capra (1950, New York, Museum of Modern Art), assemblage di oggetti “trovati”, o di uso comune, fusi poi in bronzo. Del 1949 è la celebre Colomba della pace disegnata per il manifesto del Congresso della Pace Mondiale a Parigi.


Studio with Plaster Head 1925

Woman with a Flower 1932

Nude Woman in a Red
Armchair 1932

Gli avvenimenti politici dell'inizio degli anni Cinquanta sono documentati nel Massacro della Corea (1951) e nei due pannelli della Guerra e della Pace eseguiti quest'ultima nel 1952 per la cappella di Vallauris. Seguirono poi i cicli delle “variazioni”, dalla serie sulle Donne di Algeri di Delacroix (1954-55) a quella su Las Meniñas di Velázquez (1957) fino a quelle dedicate al Déjeuner sur l'herbe di Manet (1961) e al Ratto delle Sabine di Poussin, eseguita quest'ultima nel 1962, anno in cui Picasso ottenne il premio Lenin per la Pace.

 

 

Tema costante degli anni Sessanta è la composizione Pittore e modella, caratterizzata da affettuose annotazioni sentimentali sommerse da empiti sensuali ed erotici che restituiscono l'intimo temperamento dell'uomo e la possente misura dell'artista, non insensibile alle suggestioni del paesaggio e del sentimento. Nel 1963 fu realizzato, per iniziativa dell'antico amico e poi fedele segretario Jaime Sabartés, il Museo Picasso a Barcellona. La serie di grandi mostre organizzate in tutte le parti del mondo, vivente l'artista, si concluse, dopo la sua morte, con la grande rassegna di circa 210 opere (eseguite nel periodo compreso tra il 1970 e il 1972) presentate nel 1974 ad Avignone nel Palazzo dei Papi.

 

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