Derain Andre

 

André Derain
Chatou, Seine-et-Oise, 1880 - 1954

Pittore francese

Dopo aver compiuto gli studi giovanili, decise di dedicarsi alla pittura e per questo motivo si trasferì a Parigi.
 



Senza titolo

Age d'or

Autoportrait à la casquette

The Table

Il 1905 fu un anno molto importante per Derain, che espose sia al Salon des Indépendants che al Salon d'Automne con un gruppo di artisti, tra cui Henri Matisse. L'influenza di Matisse portò il gruppo ad elaborare una nuova concezione della luce e dei colori con una semplificazione della figura in senso antinaturalistico: in una luce totale e senza ombre e con uno straordinario senso del ritmo, le pennellate di colori violenti ed accesi, e non il disegno, modellano e costruiscono le figure umane ed il paesaggio.

 


I riferimenti alla realtà sono minimi, mentre abbondano allusioni allegoriche ed elementi simbolici, che si ispirano alle opere di Paul Gauguin e dei nabis, come Maurice Denis; in particolare, nelle opere di Derain, alcuni critici hanno rilevato vari riferimenti anche alle poesie di Guillaume Apollinaire.

Ci troviamo in un universo fantastico che fonde elementi diversi, dalla mitologia greca a quella indiana, con dee esotiche e misteriose che danzano in foreste primitive dalla vegetazione lussureggiante, popolate da strani animali.
 


Bagnanti

Paesaggio

Paesaggio

Paesaggio

Le novità di questi artisti suscitano grande sorpresa, tanto che la critica li definisce fauves, cioè belve selvagge.

Nel 1906 Derain conobbe Georges Braque e Pablo Picasso, insieme ai quali si interessò alle culture primitive extra europee, in particolare alla scultura africana.

 

 

Nelle opere di questo periodo la scelta degli oggetti, la loro disposizione, la distribuzione delle luci e dei colori hanno tratti tipici del cubismo, anche se la scomposizione delle forme non è portata alle estreme conseguenze.


Lo stile di Derain risente anche dello studio dei dipinti di Paul Cézanne, che lo porta ad un ritorno alla natura e lo stimola allo studio dei grandi maestri italiani, dai quali assimila l'arcaismo asciutto e monumentale, la semplificazione delle linee e il rigore austero dei colori: è il periodo detto gotico o bizantino, nel quale interpretò senza tradizionalismi stili antichi, influenzato in questo anche dall'espressionismo tedesco.

 


Paisaje en los alrededores de Chatou 1904-1905

Pont de Charing Cross 1906

L'Italienne 1920-1924

Senza titolo

 

Sono gli anni del suo "ritorno all'ordine", anni in cui Derain si allontanò dalle ricerche compiute dalle avanguardie: sono scomparsi i toni accesi e vivaci, le complesse simbologie e l'ambientazione irreale, la scena ha acquistato profondità e il disegno ha nuovamente un ruolo dominante rispetto ai colori.


 

Questi sono stesi con pennellate regolari e fluide, che non spezzano il ritmo complessivo ma lo assecondano, creando un'atmosfera di quiete e di pace interiore, che il pittore definì come "il silenzio magico delle forme giottesche".

 


Thumbnail

Vase roses

Seated Nude with Red Hair

L'interesse per l'arte italiana del Trecento e del Quattrocento, soprattutto per quella senese e fiorentina, fu in parte dovuto alla frequentazione con la folta comunità italiana di Parigi di quegli anni, in particolare con Alberto Savinio, fratello di Giorgio De Chirico, che lo stimolò verso la riscoperta del realismo e verso un ritorno al passato, all'arte antica romana, a Caravaggio e a Gustave Courbet, che si realizzò pienamente in un gruppo di interni con nudi, nature morte e scene mitologiche realizzato tra il 1912 e il 1913.

 

 

La sua riscoperta della tradizione è però continuamente mediata dall'influenza di Paul Cézanne, il cui influsso è evidente nelle distorsioni prospettiche.

Dopo il 1913 Derain si dedicò con passione ai quadri di figura, prima con gli autoritratti, poi con alcune scene di genere, infine con numerosi ritratti.
Nel dopoguerra, in polemica con il dadaismo e il surrealismo, continuò la produzione in chiave neoclassica.

Continuò a dipingere e a esporre con crescente successo internazionale fino alla morte, avvenuta a Garches l'8 settembre 1954.

 

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