Prampolini Enrico

 

Enrico Prampolini
Modena, 1894 - Roma, 1956

Pittore, scultore, scenografo, organizzatore culturale, s'iscrive all'Accademia di Roma, allievo di Duilio Cambellotti, ma viene espulso l'anno successivo per aver pubblicato un manifesto antiaccademico. Subito dopo si unisce alla cerchia dei futuristi frequentando lo studio romano di Giacomo Balla. Fu un esponente di primo piano del Futurismo ed ebbe stretti contatti con i rappresentanti delle avanguardie artistiche europee, col dadaismo con la Section d'Or, il Bauhaus, il De Stijl, il gruppo Abstraction et Création, con Pablo Picasso, Piet Mondrian, Vasilij Kandinskij e Jean Cocteau, operando teoricamente e praticamente anche nel settore dell'architettura.
 


Architettura nello spazio

Bozzetto per edizione
l'impero di Roma

Costruzione spaziale paesaggio

costruzione aerodinamica

Uomo

L'artista che ha i rapporti più frequenti con tutta l'avanguardia europea (dai Dada a Der Sturm, dal Novembergruppe al Bauhaus).
Nel settore dell'architettura può rivendicare - se pur in forme ancora non compiutamente mature - la primogenitura futurista col suo "L'atmosfera-struttura futurista.
Basi per una architettura" (1913-1914), ed é a lui che Marinetti fa riferimento nelle due principali concrete operazioni in cui il movimento futurista è chiamato ad autorappresentarsi attraverso l'architettura: il monumento ai caduti in Como e il Padiglione futurista in Torino.

 

La sua ricerca si caratterizza per la continua sperimentazione tecnica.
Nel 1914 partecipa alla I Esposizione Libera Futurista presso la Galleria Sprovieri di Roma e in seguito a tutte le iniziative espositive del gruppo futurista.

Nel 1915 i manifesti Costruzioni assolute di motorumore e Scenografia futurista-Manifesto Tecnico, nei quali teorizza una convergenza tra musica, movimento e forma astratta.

Il 1916 e il 1917 conosce Tristan Tzara e Hans Arp, condividendo l’esperienza dada. Con Binio Sanminiatelli fonda la rivista “Noi”, che sosteneva il dadaismo e in seguito il purismo de “L’Esprit Nouveau”.


Simultaneità di paesaggio

Paesaggio dinamico

Ritmi spaziali

Studio per la scenografia
Rose di Carta di Luciano Folgore

Nel 1918 apre a Roma la Casa d’Arte Italiana per promuovere la conoscenza delle avanguardie internazionali, stabilendo contanti con Louis Aragon, Fernand Lèger, Kurt Schwitters. è protagonista negli anni venti del secondo futurismo.
 

Nel maggio 1923 pubblica su “Noi” il manifesto L’Arte Meccanica con Ivo Pannaggi.

 

 

Il 1925 e il 1937 risiede a Parigi, aprendo ancora di più la sua esperienza alle avanguardie europee, dal Novembergruppe, al Bauhaus a De Stijl, fino ad Abstraction-Creation.

Particolare rilievo assumono nella sua produzione le composizioni polimateriche, cui si dedica soprattutto negli anni trenta, le cui teorie saranno da Prampolini esposte nel 1944 nel testo Arte Polimaterica.


Scenografia per Glauco di E. Morselli

Scomposizione dinamica di bottiglia

simultaneità architettonica

Studio di maschera teatrale

Anni trenta espone regolarmente alla Biennale di Venezia, alla Quadriennale di Roma e Triennale di Milano, alle mostre di aereopittura futurista a Firenze e alla Galleria Pesaro di Milano, alla Galerie de la Renaissance a Parigi nel 1932 (1929, Manifesto dell’aeropittura futurista).
Diviene l’esponente di punta dell’ “idealismo cosmico”, in cui combina forme biomorfiche e forme non-oggettuali. Si segnala per gli allestimenti espositivi alla Mostra della Rivoluzione Fascista a Roma nel 1932.

 


Partecipa alle mostre di plastica murale a Genova e a Roma (1934 e 1936).

Pubblica nel 1943 un saggio sulla scultura di Pablo Picasso.
Nel 1945 è tra i fondatori dell’Art Club di Roma nell'intento di far conoscere in Italia le tendenze internazionali.
1948 si unisce al Movimento Arte Concreta (MAC) fondato dal critico Gillo Dorfless.
Nel 1956 ottiene il Grand Prix della Quadriennale di Roma.

 

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