Poussin Nicolas

 

Poussin Nicolas
Villers, Normandia, 1594
Roma, 1665

Pittore Francese 

Nicolas Poussin nasce nel giugno 1594 presso Les Andelys, nella Normandia, da famiglia modesta. Intorno al 1611 è incoraggiato dal pittore Quentin Varin a dedicarsi alla pittura. Di nascosto dalla famiglia si reca diciottenne a Parigi, dove ha contatti con diversi maestri. Ma le nozioni più utili le apprende con l'appoggio di Alexandre Courtois, funzionario della Corte, la cui protezione gli permette la conoscenza delle collezioni reali, ove Poussin studia particolarmente i marmi antichi e la pittura italiana. Studia, nel contempo, le incisioni da Raffaello e da Giulio Romano. Si sposta in Italia e scende sino alla Toscana, ma, forse per ragioni di salute, interrompe il viaggio rientrando a Parigi.
Nel 1622 è ingaggiato per dipinti decorativi e celebrativi per il Collegio dei Gesuiti a Parigi. Il poeta Giovan Battista Marino apprezza quei risultati e fa lavorare l'artista presso di sé. Tornato a Parigi  strinse amicizia con il poeta Marino e dove illustrò a penna e acquerello le Metamorfosi di Ovidio. Dipinse anche diversi quadri a soggetto mitologico, quali Bacco ed Erigone e Narciso.

 


L'ispirazione del poeta Parigi

La strage degli innocenti Parigi

La peste di Asdod
Parigi Louvre

Poussin è successivamente addetto, con altri, alla decorazione del Palazzo del Lussemburgo. Probabilmente nel 1623 l'artista, sollecitato dal Marino, intraprende il viaggio verso Roma, ove arriva nel marzo del 1624, non senza aver sostato per qualche tempo a Venezia. Le speranze nella protezione del Marino, arrivato a Roma prima di lui, svaniscono presto.

 

 

Il Marino passa a Napoli (ove morirà), non senza tuttavia averlo raccomandato, tramite Marcello Sacchetti, al Cardinale Francesco Barberini, nipote di Urbano VIII. Ma la partenza del Cardinale per la legazione di Francia lascia Poussin in balìa di se stesso, con pochi amici artisti, tra cui il pittore Jacques Stella e lo scultore fiammingo François Duquesnoy, con il quale abita in Strada Paolina. Tra i personaggi eminenti gode la stima di Carlo Antonio e Cassiano Dal Pozzo, intimi del Barberini. In poco tempo si crea una cerchia di privati estimatori. È del 1630 la prima commissione ufficiale, per il Martirio di S. Erasmo, da collocarsi in San Pietro. Nell'anno successivo è fatto membro dell'Accademia di San Luca. Intorno al 1635 Poussin riceve l'importante commissione, da parte del Cardinale di Richelieu, di quattro Baccanali e dei Trionfo di Nettuno. Per Cassiano Dal Pozzo esegue disegni dall'antico e dipinti, tra cui la prima serie dei Sacramenti, eseguiti tra il 1636 e il '40. Sin dal 1638 viene interpellato circa un trasferimento alla Corte di Parigi, per i quale riceve in seguito pressanti sollecitazioni, persino dal re Luigi XIII.

 


Baccanale con la suonatrice di liuto
Parigi Louvre

Diana ed Endimione Detroit,
Art Institute

Venere sorpresa dai satiri Zurigo

Nel 1640 lo Chantelou giunge da Parigi con l'incarico di persuadere sia Poussin che Duquesnoy, e persino Pietro da Cortona, a passare in Francia. Poussin tergiversa lungamente ma è costretto a cedere e con Jean Dughet, parte allo fine di ottobre. Giungerà a Parigi solo il 17 dicembre, accolto con grandi onori.

 

 

Gli viene subito affidata la direzione delle decorazione della Grande Galerie del Louvre. Deve inoltre eseguire pale d'altare e quadri da stanza, disegni per arazzi, illustrazioni di libri, sempre nell'ambito della Corte. Poussin è presto affaticato da tante commissioni, del resto poco confacenti al suo temperamento, mentre gli artisti parigini, tra cari Vouet, cercano per invidia di denigrare la sua opera. Poussin sogna di tornare in Italia e riesce a strappare un temporaneo permesso di partenza. Il 5 novembre 1642 rientra a Roma per non lasciarla più, facilitato in questo dalla morte di Luigi XIII e dai mutamenti nelle alte cariche della Corte parigina. Ma il suo animo è sempre profondamente classico, e nei suoi stupendi paesaggi della campagna romana, nei quali i ruderi testimoniano il ricordo dell'antica Roma, egli ambienta scene bibliche, mitologiche, cristiane, costruendo saggiamente l'architettura della composizione che non cade mai nella sovrabbondanza retorica del barocco dominante, ma resta legata a forme armonicamente classiche. Oltre ai numerosissimi dipinti lasciò un gran numero di disegni, i frontespizi di alcune opere e le illustrazioni per il Trattato della pittura di Leonardo da Vinci. Tra le sue opere più note, oltre all'Autoritratto del Louvre, ricordiamo: Baccanali, Floralie, Parnaso, I funerali di Focione, Polifemo, Diogene, Orfeo ed Euridice.

 


Mida e Bacco 1625
Pinakothek., Monaco di Baviera

Apollo e Dafne 1625
Pinakothek, Monaco di Baviera

Marte e Venere 1627-29
Museum of Fine Arts, Boston

Eco e Narciso, Louvre

Tuttavia continua ad inviare disegni per la Grande Galerie e dipinti ai committenti parigini, specialmente allo Chantelou, per il quale esegue tra l'altro la seconda serie dei Sacramenti, e al banchiere Pointel. In alcune lettere del 1649 Poussin dichiara di avere tanto lavoro come non mai. Nel 1657 riceve la nomina a Principe dell'Accademia di San Luca, ma la rifiuta.

 

 

Intanto la salute declina, sì che d'estate l'artista smette quasi di dipingere, oppresso dal caldo. Il tremito alle mani, cominciato già da molto tempo, si fa sempre più insistente, come egli scrive nel 1660. In quell'anno inizia le Quattro Stagioni.

 

Nel settembre 1665 le condizioni di salute del pittore si aggravano improvvisamente: Poussin muore il 19 novembre.

 

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