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André Derain Pittore francese Il 1905 fu un anno molto importante per Derain, che espose sia al Salon des Indépendants che al Salon d'Automne con un gruppo di artisti, tra cui Henri Matisse. L'influenza di Matisse portò il gruppo ad elaborare una nuova concezione della luce e dei colori con una semplificazione della figura in senso antinaturalistico: in una luce totale e senza ombre e con uno straordinario senso del ritmo, le pennellate di colori violenti ed accesi, e non il disegno, modellano e costruiscono le figure umane ed il paesaggio.
Le novità di questi artisti suscitano grande sorpresa, tanto che la critica li definisce fauves, cioè belve selvagge.
Nelle opere di questo periodo la scelta degli oggetti, la loro disposizione, la distribuzione delle luci e dei colori hanno tratti tipici del cubismo, anche se la scomposizione delle forme non è portata alle estreme conseguenze.
Sono gli anni del suo "ritorno all'ordine", anni in cui Derain si allontanò dalle ricerche compiute dalle avanguardie: sono scomparsi i toni accesi e vivaci, le complesse simbologie e l'ambientazione irreale, la scena ha acquistato profondità e il disegno ha nuovamente un ruolo dominante rispetto ai colori.
Questi sono stesi con pennellate regolari e fluide, che non spezzano il ritmo complessivo ma lo assecondano, creando un'atmosfera di quiete e di pace interiore, che il pittore definì come "il silenzio magico delle forme giottesche".
L'interesse per l'arte italiana del Trecento e del Quattrocento, soprattutto per quella senese e fiorentina, fu in parte dovuto alla frequentazione con la folta comunità italiana di Parigi di quegli anni, in particolare con Alberto Savinio, fratello di Giorgio De Chirico, che lo stimolò verso la riscoperta del realismo e verso un ritorno al passato, all'arte antica romana, a Caravaggio e a Gustave Courbet, che si realizzò pienamente in un gruppo di interni con nudi, nature morte e scene mitologiche realizzato tra il 1912 e il 1913.
La sua riscoperta della tradizione è però continuamente mediata dall'influenza di Paul Cézanne, il cui influsso è evidente nelle distorsioni prospettiche. Dopo il 1913 Derain si dedicò con passione ai quadri di figura, prima con gli autoritratti, poi con alcune scene di genere, infine con numerosi ritratti. Continuò a dipingere e a esporre con crescente successo internazionale fino alla morte, avvenuta a Garches l'8 settembre 1954.
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