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Nasce il 10 luglio 1888 a Volos, in Grecia, da Gemma Cervetto, nobildonna genovese, ed Evaristo, ingegnere impegnato nella costruzione della linea ferroviaria Atene-Salonicco.
1911 Raggiunge, con la madre, il fratello Andrea a Parigi, dove rimarrà fino al 1915. Durante il viaggio si fermano qualche giorno a Torino, dove era la casa in cui si era manifestata la follia di Nietzsche, e l' ambiente architettonico della città, come quello di Monaco e quello di Firenze, esercita una profonda suggestione dell'immaginario di de Chirico. Il 14 luglio arrivano a Parigi. Qui la sua pittura, che finora ha elaborato le suggestioni dei pittori tedeschi da lui amati, si sviluppa in linguaggio autonomo. Dalla nostalgia dell'ltalia e dal concetto di Stimmung ("l'atmosfera del senso morale") nasceranno le ulteriori prove metafisiche.
Nel 1915 in estate viene richiamato in Italia per lo scoppio della guerra. Passa la visita a Firenze e viene destinato al 27 reggimento di fanteria di stanza a Ferrara. Riconosciuto il suo cattivo stato di salute, può svolgere un lavoro ausiliario e continuare a dipingere.
Nel 1920-23 de Chirico divide il suo tempo tra Roma, Firenze e Milano. Collabora con la rivista "La Ronda", sulla quale pubblica l'articolo intitolato Classicismo pittorico, in cui esprime la sua ammirazione per Ingres e si dichiara fedele al disegno quale fondamento della grande arte classica. Nella sua pittura, infatti, si fa sempre più sentire una originale e romantica interpretazione della classicità e un interesse per la tecnica degli antichi Maestri rinascimentali. Il pittore russo Nicola Locoff lo inizia ai segreti della tempera grassa verniciata. Nel 1922 scrive una significativa lettera a Breton sull'importanza del "mestiere" per un pittore e sui segreti della tecnica.
Dipinge le serie delle Ville romane, dei Figliol prodigo, degli Argonauti e realizza una nuovo gruppo di nature morte. Rielabora, all'interno del nuovo spirito e della nuova tecnica, motivi metafisici degli anni precedenti. Espone a Berlino in una mostra organizzata da "Valori Plastici". Inoltre, nel 1921 tiene una personale a Milano , presso la Galleria Arte, suscitando scandalo; nel 1922 espone alla Fiorentina Primaverile e cinquantacinque quadri a Parigi, da Paul Guillaume; nel 1923 alla Biennale romana, visitata da Paul Eluard che gli acquista diversi dipinti. Partecipa all'attività dei gruppi che si stanno formando in quegli anni nella capitale Valori Plastici, da una parte è quello futurista e Dada dall'altra. Nel 1919 tiene la sua prima personale alla Galleria Bragaglia di Roma. Tra le recensioni è celebre la critica negativa di Longhi. Nella prima metà degli anni Venti si accentuano i legami, anche se conflittuali, con gli esponenti del Surrealismo; al contrario si allontana dal gruppo di Valori Plastici. Il de Chirico metafisico viene celebrato dai Surrealisti, ma già nel 1926 de Chirico si distacca dal gruppo esponendo con il gruppo del Novecento. Nella nuova produzione assume maggiore importanza il valore della tecnica pittorica e l'ispirazione alla tradizione figurativa rinascimentale italiana. Ciò gli costa la critica di tradimento del gruppo surrealista. Nella seconda metà degli anni Venti inizia a elaborare soggetti poi largamente ripresi come appunto i gladiatori, i cavalli sulla spiaggia, i paesaggi nella stanza. Nonostante che la sua fama lo preceda ad ogni cambiamento di rotta, de Chirico riesce ogni volta a disorientare pubblico e critica non pronti a cogliere il suo percorso di ricerca, che prevede una doppia linea, quella realista ispirata a Renoir e quella fantastica. Nella Quadriennale romana del 1935 presenta opere improntate ad entrambi i filoni: in questa occasione il Governatorato acquista Combattimento di gladiatori. Nello stesso anno si trasferisce in America dove rimane fino al 1938. Nel 1942 alla Biennale di Venezia espone opere d'ispirazione cinquecentesca e seicentesca.
Nel dopoguerra fino agli anni '60 il continuo interesse della critica per le opere del primo periodo, quello metafisico, irritano l'artista che non vede accettati i suoi nuovi indirizzi di ricerca. Sul finire degli anni '60 la critica si orienta a considerare la validità dell'opera dell'artista oltre l'ottica Metafisica e, d'altra parte, de Chirico mostra una tendenza ad alleggerire le sue nuove produzioni pur mantenendo l'impianto seicentesco.
1924 Partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia e compie un breve viaggio a Parigi in occasione della messa in scena al Theatre des Champs-Elyses del balletto La giara di Pirandello, con musiche di Alfredo Casella, di cui ha realizzato scene e costumi. Conosce Raissa Gurievitch Krol, un'attrice russa del Teatro degli Undici fondato da Pirandello, e la sposa durante l'anno. Nel 1925 Si stabilisce con Raissa, che studia archeologia, nella capitale francese, avendo firmato un contratto con la galleria "L'effort moderne" di Leonce Rosenberg e lavorando assiduamente con il mercante Paul Guillaume. I Surrealisti, che lo avevano eletto loro maestro, lo dichiarano morto nel 1918 e conducono un vero e proprio ostruzionismo verso la sua recente produzione. Alcune sue opere metafisiche sono comunque presenti alla prima mostra del gruppo surrealista alla galleria Pierre ed alcune sue composizioni poetiche del 1911-13 vengono pubblicate nel n. 5 della "Revolution Surrealiste". Nel 1926 Allestisce una personale con trenta dipinti alla Galleria Paul Guillaume di Parigi, presentato dal collezionista di Filadelfia Albert C. Barnes, che acquisterà molte sue opere. La rottura con il gruppo surrealista sembra definitiva: de Chirico avversa tutto quanto è moderno e surrealista e sul n. 7 della "Rivoluzione surrealistica" Breton lo definisce un "genio sprecato". Incomincia ad esporre in Italia e all'estero con il gruppo del Novecento italiano, accomunandolo a questa tendenza il "desiderio classico" insito nella sua pittura ("Pictor classicus sum").
Nel 1928 Prima personale a Londra. Nella collana "Arte moderna" di Vanni Scheiwiler esce a Milano la monografia di Roger Vitrac. Jean Cocteau pubblica Le M. Laic-Essai d'etude indirecte, dedicato alla pittura di de Chirico ed illustrato da litografie dell'artista. Si tratta della prima analisi in chiave poetica della sua opera dopo quelle di Apollinaire e di Breton. Intanto la polemica con i Surrealisti raggiunge il suo acme.
Quando in febbraio de Chirico inaugura da Rosenberg una mostra di quadri recenti d'impronta classicheggiante, i Surrealisti allestiscono nella loro galleria una esposizione intitolata Opere antiche di Giorgio de Chirico, con dipinti metafisici, in buona parte provenienti dalla collezione personale di Breton. Per l'occasione Louis Aragon scrive nel relativo catalogo una ironica prefazione dal titolo Le Feuilleton change d'Auteur. In marzo le due mostre vengono inaugurate a Bruxelles. Andrè Breton pubblica Le Surrealisme et la peinture, esaltando le opere dechirichiane anteriori al 1918 e condannando quelle successive. L'arte di de Chirico è comunque riconosciuta dai massimi artisti dadaisti e surrealisti (Ernst, Tanguy, Magritte, ecc.) quale fonte delle loro ricerche e creazioni. Anche gli artisti tedeschi della "Nuova oggettivita'", del "Realismo magico e del Bauhaus ne sono profondamente influenzati. Anche le opere più recenti cominciano comunque ad ottenere favorevoli consensi critici e sono oggetti di studio da parte del critico George Waldemar. De Chirico pubblica il Piccolo trattato di tecnica pittorica e realizza il frontespizio per la raccolta di poesie di Paul Eluard Defense de savoir. Nel 1929-30 Pubblica in francese il suo romanzo Hebdomeros, le peintre et son genie chez l'ecrivain. A Montecarlo realizza scenari e costumi per il balletto Le bal di Rietti, messo in scena da Serge Diaghilev. La crisi del 1929 crea una situazione difficile per il mercato dell'arte e de Chirico decide di ritornare definitivamente in Italia, fissando la propria dimora a Roma. E' con lui Isabella Pakszwer Far, che, mentre il suo matrimonio era in crisi, ha conosciuto a Parigi proprio alla vigilia della partenza e che resterà al suo fianco per tutto il resto della vita. Intanto l'artista prosegue la ricerca avviata sui valori plastici, il preziosismo cromatico e la qualità della materia pittorica. Partecipa a molte mostre internazionali. Esce Calligrammes di Apollinaire illustrato da litografie di de Chirico.
Nel 1934 Rientra a Parigi ed e segue le litografie per Mythologie di Jean Cocteau. Tristan Tzara ed i Surrealisti tentano una lettura in chiave psicanalitica del dipinto L'enigma di una giornata e la pubblicano sul n. della rivista "Le Surrealisme au service de la Revolution".
Prende po' parte alla mostra del Museo of Modern Art di New York dedicata all'Arte fantastica, Dada e Surrealismo. Nel giugno del 1936 muore sua madre. Dal 1939, anno in cui lavora per il Covent Garden di Londra, al 1942, quando le sue opere presenti nella sala personale della Biennale veneziana vengono definite "barocche", vive prevalentemente a Milano. Allestisce mostre a Torino, Milano e Firenze. Dipinge ormai tele naturaliste ed esegue numerosi ritratti . S'interessa alla scultura in terracotta e traduce nella terza dimensione i suoi personaggi preferiti: Ettore e Andromaca, Archeologi, etc. Illustra l'Apocalisse e si ritrae per la prima volta con un costume d'epoca alludendo alla continuità con la tradizione. Nel marzo del 1941 allestisce la sua prima esposizione di sculture alla galleria Barbaroux di Milano. Trascorre gli anni della guerra tra Milano, Firenze e Roma, dove poi si stabilisce di nuovo in maniera definitiva. Nel 1945 esce in italiano l'autobiografia Memorie della mia vita, cui fa seguito il libro scritto con Isabella Commedia dell'Arte Moderna. La stessa Isabella cambia il titolo dei dipinti di de Chirico da Natura morta a Vita silente. Nel secondo dopoguerra si fanno più frequenti gli impegni dechirichiani con il teatro lirico: collabora con il Teatro Comunale di Firenze, l'Opera di Roma e il Teatro alla Scala di Milano; s'intensifica in questo periodo anche l'attività grafica dedicata all'illustrazione. Nel 1955-60 Mostra del suo periodo metafisico al Museum of Modern Art di New York. Ritorna periodicamente ai suoi temi metafisici, pur continuando a dipingere nature morte, paesaggi, ritratti ed interni in costante opposizione con le tendenze dell'arte contemporanea. Partecipa alla Quadriennale di Roma. Viene pubblicata l'importante monografia di James Thrall Soby. Nel 1968 Mostra alla Galleria Jolas di Milano di opere composte su nuovi temi metafisici. Escono due monografie di Isabella Far. Si dedica in particolare alla litografia e illustra la traduzione di Salvatore Quasimodo di brani dell'liade.
Viene pubblicato il primo volume del catalogo generale dei suoi dipinti.
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