Cantatore Domenico

 

Cantatore Domenico

 

 

 

Il pittore nacque a Ruvo di Puglia nel 1906.

Fu l'ultimo figlio di una famiglia composta da otto fratelli. Studiò e visse da solo sin da giovanissimo, partendo dal paese natale per fissare la sua dimora a Roma. Dopo un breve periodo di tempo, nel 1924 si trasferisce a Milano. Tiene la sua prima personale alla Galleria Milano nel 1929, già rivelandosi un pittore di alte qualità per il suo saper identificare la realtà delle sue terre di origine. I suoi paesaggi, le sue nature morte, le cupe ed enigmatiche figure di popolani sono saldamente ancorati alla sua terra d'origine. Patì la fame e la povertà, tuttavia a 18 anni, sotto la spinta di Benedetto Nardi, divenne decoratore di stanze. Diviene amico di artisti e letterati che come lui stavano affrontando da giovani la strada dell'arte.

Dalla Puglia però nel 1922 si trasferisce prima a Roma e poi a Milano nel 1925, dove inizia a dipingere e a frequentare il gruppo di artisti legati al movimento artistico e letterario Corrente e nel 1930 tiene la sua prima personale alla Galleria d'arte moderna. Nel capoluogo lombardo divenne stretto amico di Carlo Carrà, Alfonso Gatto, Leonardo Sinisgalli del premio Nobel per la letteratura Salvatore Quasimodo e del candidato al premio Nobel nel medesimo settore Hrand Nazariantz, poeta armeno esule in Puglia dopo il genocidio armeno, cui dedicò tra l'altro un ritratto oggi disperso di cui restano alcune riproduzioni fotografiche. Fu amico intimo soprattutto di Raffaele Carrieri, pugliese come lui.

 

Grazie all'aiuto di un amico, nel 1932 si trasferì povero a Parigi, dove conobbe a fondo gli impressionisti, nonché la pittura di Pablo Picasso, Amedeo Modigliani ed Henri Matisse, dunque la corrente dei fauves.
Qui incontrò anche gli italiani Carlo Levi e Filippo de Pisis, ma del periodo parigino restano solo un quaderno e qualche puntasecca.

 

 

Opere in cui il pittore dimostra di aver raffinato la sua sintesi lineare fino alla purezza dell'arabesco. Tornato a Milano, nel 1934 espose alla Galleria del Milione i disegni del periodo parigino. Partecipa successivamente al premio Bergamo, alle Biennali di Venezia, che gli dedicheranno pareti e sale personali alle Quadriennali di Roma. Tiene inoltre personali alla Galleria Barbaroux, alla Galleria Genova, alla Galleria Annunciata e Galleria Gianferrari. Nel 1938 illustra con sei disegni le poesie di Sinisgalli  e nel 1941 il Portico dei Poeti di Scheiwiller. Intanto nel 1940 viene nominato per chiara fama titolare della Cattedra di figura disegnata al Liceo artistico di Milano e nel 1950 vince la Cattedra di pittura all'Accademia di Belle arti di Brera.

Diventato famoso a livello europeo, nel 1940 gli fu assegnata, per chiara fama, la cattedra di Figura presso l'Accademia di belle arti di Brera, succedendo così ad Aldo Carpi.

Nel 1948 conobbe Giorgio Morandi, dal quale assimilò il realismo.

Partecipò successivamente al Premio Bergamo, alla Biennale di Venezia, dove gli dedicarono pareti e sale personali e alla Quadriennale di Roma, dove entrò a far parte della commissione per gli inviti della VII  edizione del 1955.

 


Crocifissione

Girasoli

Gitana

Nel 1956 si recò in Spagna dove riscoprì i colori caldi e luminosi del meridione, così da questo momento fino agli anni ottanta si concentrò particolarmente su paesaggi e figure umane: il protagonista indiscusso delle sue opere fu il suo Sud, abbandonato in giovane età ma fatto rivivere sulle sue tele, dipingendo tramonti, paesaggi collinari ma soprattutto i suoi "nodosi" uomini del sud, i confratelli e i riti della Settimana Santa ruvese e le donne, a volte del sud e vestite in nero, oppure le sue sinuose "odalische". Nel 1963 illustra con acqueforti "Uomo del mio Tempo" di Quasimodo. Nove poesie, sempre di Quasimodo e Venti Sonetti del "Canzoniere" di Francesco Petrarca.

 

 

Nel 1967 sono apparse le litografie per illustrazione del volume "Afrodite Ovaiola" di Raffaele Carrieri.

Cantatore si cimentò anche come scrittore, mettendo nero su bianco le sue memorie di ragazzo ruvese, prima sulle pagine de L'Ambrosiano, poi raccogliendo i suoi racconti in libri come Il pittore di stanze del 1944 e Ritorno al paese del 1966. Nel 1965 infatti fu organizzata a Ruvo di Puglia una grande manifestazione in suo onore, alla quale prese parte anche Quasimodo, da poco insignito del Premio Nobel; per l'occasione furono proiettati alcuni documentari sulla vita del pittore e lo stesso Cantatore, presente all'incontro, fu premiato con una medaglia d'oro.

Continuando ad insegnare, si rese protagonista di altre mostre e tornò con più frequenza a visitare il suo paese natio. Morì il 22 maggio 1998 mentre visitava i luoghi della sua giovinezza a Parigi, all'età di 92 anni.

Mostre


nel  1963 a Palazzo Flangini Biglia di Salice;
nel 1965 a  Ruvo di Puglia ;
nel 1967 al Museo Civico di Monza.

Bibliografia

Nel 1981 organizzò una personale al Palazzo dei Diamanti a Ferrara, nel 1983 a Montecatini vinse il premio Vita di Artista a Montecatini.

Autori Vari, Le muse (in italiano), Novara, De Agostini, 1964.

Angelo Tedone, Ruvo di Puglia, Uomini illustri (in italiano), Giovinazzo, Litografia Serigrafia Levante, 1997.

Comune di Ruvo di Puglia, U calèndaríe de la 'ggíende de Ríuve (in italiano), Terlizzi, Centro Stampa, 2010.

 

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