![]() |
Piet Mondrian
Nasce ad Amersfoort (Olanda) nel 1872.
Dal 1908 al 1911 risiede a Domburg, assieme a Jan Toorop. L'incontro con l'artista e la lettura di testi teosofici lo spingono verso soluzioni Fauve e simboliste. Nel 1911 si trasferisce a Parigi.
Nella capitale francese Mondrian approfondisce la lezione di Cézanne e le ricerche cubiste, che applica in una serie di lavori. Le opere vanno incontro ad un processo di semplificazione, abbandonano la diagonale e le linee curve e divenendo gradatamente monocrome. Nel 1914 Piet Mondrian torna in Olanda. Nel 1924 Mondrian rompe con "De Stijl" e con van Doesburg. Nel 1930 aderisce al gruppo "Cercle et Carré, e l'anno dopo ad "Abstraction-Création". Nel 1938 si trasferisce a Londra. Piet Mondrian muore a New York nel 1944.
La vita Indugiandosi a descrivere la terra di Mondrian e la casa di Mondrian, un'acqua immobile tra due muri estremamente dritti, un grande argine fiancheggiato da case rosse, il più attento biografo del pittore, Michel Seuphor, adombra quasi un rapporto tra la visiva razionalità di questo paese, l'Olanda, e la pittura del suo protagonista, così come poco più avanti gli accenni al padre, calvinista rigidamente ortodosso, e alla madre (in una fotografia che la ritrae quando aveva ventinove anni, ella appare con i lineamenti tirati, quasi dolorosi) sembrano larvatamente preludere al suo rigorismo linguistico, alla grazia di un'assoluta ortodossia pittorica. Che poi queste larve critiche debbano attribuirsi a un desiderio iniziale di identificazione etnico-paesistica o non piuttosto alla necessità da parte di un Seuphor scrittore più che esegeta e biografo meglio che storico di ambientare nelle sue pagine anche fisicamente il suo personaggio, non ci sentiremmo di dire: certo è che la realtà e natura in cui si formò Mondrian era questa, oggi, a posteriori, così facilmente riducibile alla suprema geometria di uno dei suoi quadri, una terra di pascoli, uniformemente pianeggiante, disseminata di bestiame nero e bianco, solcata da grandi canali e da piccoli fossi pieni d'acqua, e in questo eterno verde striato di luccichii, delle macchie rosse: le città e i villaggi interamente costruiti in mattoni.
La vita di Winterswijk è evidentemente, per noi, preistoria, né si può molto indurre, per la formazione di Piet, dalla presenza estiva dello zio Frits Mondriaan, pittore di paesaggi, o dall'acquisizione di un primo e di un secondo diploma per l'insegnamento del disegno nelle scuole, rispettivamente nel 1889 e nel 1892. Se mai, andrà registrata una sua vocazione religiosa, per la carriera del predicatore, tra i diciotto e i vent'anni, giovanilmente in taglio, tutto sommato, con lo spirito di tutto il suo successivo svolgimento.
Da Winterswijk, nel 1892, Mondrian passa ad Amsterdam ove segue per cinque anni i corsi dell'Accademia, dipingendo intanto paesaggi, ritratti, nature morte che egli itera già nel tentativo latente di estrarne un significato essenziale, quello che sarà il tema di tutta la sua speculazione e la sua opera.
Nel 1901, col pittore Simon Maris (è divenuto nel frattempo amico anche di Jan Sluyters) compie un viaggio in Spagna, assolutamente deludente e privo per lui di qualsiasi possibilità di accrescimento culturale. Tornato ad Amsterdam, e ritrovato l'amico Alberi van den Briel, conosciuto fin dal 1899, si reca con lui nel 1903 in gita nel Brabante .E’ quasi una folgorazione: la semplicità, o sarebbe meglio dire l'essenzialità della natura e degli uomini, gli appare così consona da convincerlo a trasferirsi in questa nuova patria dello spirito.
Nel 1904, venduti quadri e suppellettili, lascia Amsterdam per il villaggio di Uden presso s'Hertogenbosch ove si trattiene fino all'anno successivo. È questo il periodo del maggior interesse di Mondrian per le dottrine teosofiche: fase necessaria per il suo percorso di mistico alla ricerca di una vera religione che gli si rivelerà più tardi interamente umana, e traducibile nella razionale assolutezza delle forme, nella forma come assoluto universalmente comprensibile (cioè nella totalità della ragione immanente).
Tornato ad Amsterdam, vi resta fino al dicembre del 1911: si reca tuttavia in questo periodo a Oele con il pittore Hulshoff, certamente avanti il 1908, e dal 1908 all'11 per quattro estati a Domburg, nell'isola di Walcheren nella Zelanda ove conosce Jan Toorop.
Nel frattempo (gennaio 1909) espone con lan Sluyters e Cornelis Spoor al Museo Municipale di Amsterdam. La malevolenza della critica ufficiale è compensata dall'appoggio di Conrad Kickert che fin dal 1907 aveva scritto favorevolmente della sua opera, e dall'intelligente comprensione di qualche critico o addirittura cronista minore. La situazione si ripete l'anno successivo, quando Mondrian partecipa nella stessa sede all'esposizione dei Luministi.
In questo medesimo anno 1910 Kickert fonda il Moderne Kunstring (circolo d'arte moderna) chiamando a far parte del comitato direttivo Mondrian, Toorop e Sluyters. La prima mostra del Kunstring è allestita nell'ottobre del 1911: si tratta di, un omaggio a Cézanne di cui sono esposte ventotto tele (ma vi sono anche opere di Picasso, Braque, Derain, Dufy, Vlamínck, Redon, etc.); Mondrian espone sei quadri.
L'importanza dell'amicizia con Kickert e del Moderne Kunstring nella formazione di Mondrian appare determinante, significando anzitutto l'incontro con il cubismo, e dunque più che l'introduzione il primo capitolo del viaggio a Parigi nel dicembre del 1911. A Parigi Mondrian rimarrà fino al 1914, pervenendo ben presto dalle esercitazioni cubiste (una tappa necessaria del suo svolgimento interiore, come si chiarirà più oltre) all'astrazione pura, all'assoluta semplificazione delle immagini. Tornato in Olanda per assistere il padre malato, vi è trattenuto dalla guerra fino al 1919: soggiorna ad Amsterdam, Domburg, Scheweningen, Laren, e prosegue nell'elaborazione del suo linguaggio e delle sue premesse teoretiche, nuovamente interessandosi alla teosofia (è di questo tempo la lettura de La fede dell'uomo nuovo e de La nuova visione del mondo di M. H. I. Schoenmaekers, da cui Mondrian trae il termine 'neoplasticismo con cui definisce la sua arte). Nel 1915 incontra Théo vari Doesburg e nel '16 Bart van der Leck, con i quali, e con Vilmos Huszar, Georges Vantongerloo, gli architetti I. J. P. Oud, Robert vani Hoff, Tan Wils e Il poeta Antonie Kok, fonda la rivista « De Stifl », in cui viene pubblicando fino al 1924 (anno della rottura con van Doesburg) una serie di saggi che enunciano la poetica dell'astrattismo puro.
Tornato a Parigi, pubblica nel 1920 Le Néo-plasticisine, tradotto dal Bauhaus in Germania cinque anni più tardi con titolo di Neue Gestaltung. Nel 1926 espone per la prima volta in America un suo quadro, acquistato da Katherine S. Dreier, al Brooklin Museum. Nel 1929 partecipa al gruppo « Cercle et Carré », fondato da Michel Seuphor e da Torrés-Garcia, con cui espone nel 1930; a « Cercle et Carré », scioltosi per una lunga malattia di Seuphor, succede « Abstraction-Création » di Vantongerloo e Herbin: Mondrian, come attesta lo stesso Seuphor, è di ambedue i gruppi « il perno centrale ». D'altronde, è ormai riconosciuto come tiri maestro, e il suo studio è frequentato da artisti e critici di ogni paese.
Nel 1938, quando ormai l'Europa continentale è sconvolta dal disordine nazista, Mondrian lascia Parigi per Londra, dove è accolto da Ben Nicholson, Naum Gabo e Barbara Hepworth.
Soggiorno breve: due anni dopo Harry Holtzman, conosciuto a Parigi già nel 1934, lo convince a trasferirsi a NewYork, dove egli trascorre gli ultimi quattro anni della sua vita, morendovi, per una polmonite, il primo febbraio del 1944. Ed è a New York, dove Mondrian avverte più forte la pulsazione vitale dell'esistenza in una sorta di conquista della libertà dall'ossessione della guerra, che l'ordine nuovo si carica del suo più intenso significato, non a caso l'ultima, incompiuta opera di questo profeta e testimone del nostro tempo, porta un titolo che sembra quasi ribadire la suprema affermazione di una fede morale ancora prima che estetica: si tratta, appunto e pour cause, del Victory Boogie-Woogie.
|