Renato Guttuso
Bagheria 1912 - Roma 1987

Guttuso Renato

Nato a Bagheria in provincia di Palermo, il 26 dicembre 1911, ma registrato all'anagrafe il 2 gennaio dell’anno seguente, inizia giovanissimo ad interessarsi di pittura. Già nel 1924 firma, infatti, i suoi primi quadri. Sostanzialmente è un autodidatta e la sua formazione avviene fra gli acquerelli del padre. Lo studio Domenico Quattrociocchi, la bottega del pittore di carretti Emilio Muroli e l'atelier palermitano del pittore futurista Pippo Rizzo.
Nel 1928 inizia ad esporre alla Mostra del Sindacato Siciliano delle Belle Arti e tre anni dopo è presente alla Quadriennale di Roma.
Nel 1932 e nel 1934 espone alla Galleria del Milione di Milano, città dove dal 1935 svolge il servizio militare. Ha così occasione di entrare in contatto con gli artisti milanesi, che poi daranno vita a Corrente facendo da tramite fra le loro esperienze e quelle degli artisti della Scuola Romana conosciuti in precedenza.
Nel 1937 si stabilisce definitivamente a Roma e il suo studio diventa punto d’incontri di tutti gli intellettuali, artisti e scrittori che si oppongono al regime fascista. L'anno seguente allestisce la sua prima personale alla Galleria della Cometa di Roma. Dipinge in questi anni le sue prime opere importanti quali la Fucilazione in campagna e la Fuga dall'Etna con cui vincerà il III Premio Bergamo nel 1940.


Palinuro
, 1932

Fuga dall'Etna
1938-39

Fiasco candela
e bollitore, 1940-41

Ritratto di Mimise
con il cappello rosso
, 1940

Con la Crocefissione tre del 1941, esposta al Premio Bergamo e ricca di soluzioni linguisticamente innovative e suscita polemiche e reazioni negative da parte degli ambienti conservatori. Dopo aver attivamente partecipato alla lotta partigiana, conosce a Parigi Picasso (1945) e dà vita al fronte nuovo delle Arti, gruppo che espone alla Biennale di Venezia dei 1948 poi frantumarsi nel dibattito "astratti" e "figurativi". Guttuso è presente ancora alla manifestazione veneziana del 1950 con l'Occupazione delle terre incolte in Sicilia, all'edizione del 1952 con la Battaglia di Ponte dell’ammiraglio, a quella del 1954 con Boogie-Woogie e a quella dei 1956 con la Spiaggia.


Tetti di Roma
, 1942

Natura morta con drappo rosso, 1942

Figura di ragazza, 1945

Le cucitrici
, 1947

Tra il 1960 e il 1961 una sua grande antologica viene ospitata al Museo Puskin di Mosca ed all'Ermitage di Leningrado. A questa fanno seguito le importanti mostre al Palazzo della Pilotta di Parma, allo Stedelijk Museum di Amsterdam al Palais des Beaux-arts di Charleroi e alla National Gallerie di Berlino. Porta a termine i 36 dipinti del Ciclo della autobiografia che espone a Darstadt, ad Antwerpen, ad Amburgo, Praga e Ferrara. Nel 1972 dipinge i funerali di Togliatti, pubblica il libro Mestiere di pittore e riceve a Mosca, per la seconda volta, il Premio Lenin per la pace. Nel 1975 diventa Sonatore della Repubblica e l'anno seguente dedica una tela al famoso Caffè Greco, oggi nella collezione Ludwig di Colonia. Due ampie autologiche sono ospitate alla Kunsthalle di Colonia e al Modern Museum di Stoccolma, mentre nel 1982, per celebrare i suoi settant'anni, il Centro di Palazzo Grassi gli dedica un'ampia retrospettiva in contemporanea con la Biennale. Nel 1984, a conferma del suo impegno di realizzare ogni anno una grande tela, porta a termine il noto Bosco d'amore ed esce, a cura di Enrico Crispolti, il primo dei quattro volumi che compongono il Catalogo generale dei suoi dipinti.
Muore il 18 gennaio 1987.


Figurino per Re Ruggero,
atto I
, 1949


Bozzetto di scena per Lady Macbeth atto III quadro
I, 1947

Natura morta con sega
e accetta
, 1948

Chout bozzetto di scena,

quadro
I
, 1950

Boogie Woogie, 1953

Quattro figure
sulla spiaggia, 1957

Gioacchino Guttuso Agrimensore, 1966

La visita della sera, 1980


Nel 1940 disegna le scene e i costumi per l'Histoire du soldat al Teatro delle Arti a Roma: l'atti
vità di scenografo continuerà anche in seguito. Nello stesso anno si dedica all'organizzazione del Partito Comunista a Roma assieme ad Amendola, Ingrao, Alicata, Trombadori. Nel 1941 dipinge Crocefissione per il quale viene attaccato sia dal regime fascista sia dalla destra cattolica. L'opera viene esposta soltanto nel 1972 alla Biennale di Venezia nella sezione Capolavori della pittura del XX secolo 1900-1945. Negli anni fino al 1946 il suo impegno politico si esprime nei temi delle opere (la serie Gott mit uns sulle persecuzioni naziste) e nell'attiva partecipazione alla Resistenza. Nel 1946 sottoscrive il Manifesto del Fronte Nuovo delle Arti assieme a Levi, Vedova, Turcato e altri. Negli anni Cinquanta si rivolge molto al teatro e dipinge secondo i dettami di un realismo esistenziale oppure tenta il realismo simbolico. Negli anni Sessanta i soggetti più frequenti, oltre i nudi e le nature morte, sono omaggi ai pittori
preferiti (cicli dell'Autobiografia) e scene di vita urbana e cittadina.


Spes contra Spem, 1982

Tetti di Palermo, 1985

Nel 1968 si dimette dalla carica di professore ordinario all'Accademia di Belle Arti di Roma, conferitagli solo due anni prima.
Tra gli anni Settanta e Ottanta vengono organizzate grandi sue antologiche in Italia (nel 1971 a Palermo, nel 1976 a Todi, nel 1982 a Venezia, nel 1984 a Milano, nel 1987 alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma) e in Europa, comprendenti anche le sue opere grafiche. Guttuso si dedica in questo ventennio sia a dipinti di soggetto fantastico, sia alla raffigurazione del nudo e ai temi a lui cari della vita cittadina, della commemorazione di altri artisti e a moderne allegorie.


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