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Nasce il 10 ottobre del 1901 a Borgonovo in Val Bregaglia da Giovanni, pittore neoimpressionista, e Annetta Stampa. Nel 1916, durante il liceo, dimostra una totale padronanza del linguaggio impressionista in un ritratto della madre modellato con la plastilina. Abbandona il liceo e si trasferisce a Ginevra per frequentare la Scuola di Belle Arti.
Al seguito di un viaggio a Venezia e a Roma nel 1920, durante il quale si appassiona all'opera del Tintoretto e di Giotto, decide di recuperare lo sguardo ingenuo delle origini delle cose attraverso l'arte primitiva e l'antropologia. Nel 1925 il fratello Diego lo raggiunge a Parigi per divenire per sempre il suo assistente. Alberto condivide con gli artisti svizzeri che incontra a Parigi le simpatie per il movimento surrealista e dal 1927 comincia a d esporre al Salon des Tuileries le sue prime sculture surrealiste. Il successo non tarda ad arrivare e Alberto comincia a frequentare artisti come Arp, Mirò, Ernst e Picasso e scrittori come Prévert, Aragon, Eluard, Bataille e Queneau. Nasce un forte soldalizio con Breton, per il quale scrive e disegna sulla rivista "Le surréalisme au Service de la Révolution". Ma Giacometti avverte l'esigenza di tornare sul tema della "rassomiglianza assoluta" e, dopo la morte del padre nel '33, si chiude in periodo di nuovo apprendistato.
Dal 1935 al '40 si concentra nello studio sulla testa, partendo dallo sguardo, sede del pensiero. Cerca anche di disegnare figure intere, nel tentativo di cogliere l'identità dei singoli esseri umani con un solo colpo d'occhio.
In questo periodo si avvicina a Picasso e Beckett, e instaura con Sartre un dialogo che influenzerà spesso i lavori di entrambi. Passa gli anni della seconda guerra mondiale a Ginevra. Nel 1946 ritorna a Parigi e ritrova suo fratello Diego, intraprendendo una nuova fase artistica durante la quale le statue si allungano e le loro membra si stendono in uno spazio che le contiene e le completa.
Come ultimo lavoro prepara il testo per il libro "Paris sans fin", una sequenza di 150 litografie in cui scorrono le memorie di tutti i luoghi vissuti. Muore l'11 gennaio 1966 ed è sepolto a Borgonovo, vicino ai genitori.
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