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Fortunato Depero Fondo 1892 - Rovereto 1960 |
Studia a Rovereto alla Scuola Reale nella sezione Arte Applicata. Nel 1908 viene respinto all'esame di ammissione per l'Accademia di Belle Arti di Vienna. Nel 1910 va a Torino dove lavora come decoratore all'Esposizione Universale. Nel 1911 tiene la prima personale alla cartolibreria di Giovannini di Rovereto. Nel 1913 è a Firenze dove entra in contatto con gli esponenti della rivista nascente Lacerba. A Roma visita la mostra di Boccioni e ne rimane molto colpito. Nel 1914 partecipa a Roma all'Esposizione Libera Futurista Internazionale con 12 opere. L'arte futurista di Depero si sviluppa soprattutto dopo il 1915, quando firma insieme a Balla il Manifesto della Ricostruzione Futurista dell'Universo, in cui si definisce un astrattista futurista mettendo in evidenza la sua posizione particolare nei confronti del Futurismo più tradizionale. Nel 1916 tiene la prima personale a Roma inaugurata da Marinetti e Balla. Nello stesso anno Diaghilev gli affida il progetto delle scene e dei costumi per il balletto di Strawinsky, Il canto dell'usignolo. Nel 1919 fonda la Casa D'Arte da cui uscirà la produzione di arazzi, cuscini, cartoni pubblicitari. Nel 1921 viene allestita una grande personale a Milano con 203 opere. Nel 1927 espone alla Quadriennale torinese il dipinto ora alla Galleria Comunale di Roma Polenta a fuoco vivo. Per due anni si trasferisce in America. Dopo gli anni Venti l'arte di Depero si fa più matura; ciò dà maggiore plasticità alle sue volumetrie geometriche. Ne deriva una grande capacità decorativa che lo spinge negli anni Trenta verso la pubblicità (famosa è la campagna per il Campari), l'arredamento e gli intarsi di stoffa. Nel 1932 è presente alla mostra parigina sull'aeropittura futurista. Nel 1933 fonda Dinamo, rivista d'arte futurista. Nel 1936 espone alla Biennale di Venezia e nel 1948 parte per New York, ma già nel 1949 torna in Italia e si ristabilisce a Rovereto. Le sue opere fin dagli anni '50 vengono esposte in tutte le più importanti rassegne futuriste. Nel 1956 Rovereto gli dedica un Museo permanente. Nel 1959 è presente a Roma alla mostra del Futurismo, commemorativa del cinquantenario del Primo Manifesto Futurista. |
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