Lilloni Umberto

 

Umberto Lilloni
1898-1980

E' nato l' 1 Marzo del 1898 a Milano dove suo padre, di origine mantovana, s'era trasferito una ventina d'anni prima a esercitarvi l'ebanisteria e il commercio dei mobili.

La prima infanzia la trascorse in un tipico quartiere popolare milanese.
All'età di 16 anni suo padre lo mise a dirigere lo stabilimento, ma per sua natura irrequieta, preferì intraprendere gli studi d'ingegneria navale, studi che interruppe per studiare disegno presso la scuola artigiana dell'Umanitaria. Durante questi studi scopre la propria vocazione alla pittura. Una vocazione Aspramente contrastata dal burbero padre che gli tagliò i viveri e lo cacciò di casa.

 


Bosco

Chiavenna

Strada sul Generoso

Nel 1915 si iscrisse all'Accademia di Brera. Suoi primi maestri furono lo scapigliato caricaturista Bignami e l'accademico cremoniano Rapetti.
Infiammato dagli ideali socialisti il giovane Lilloni aumenta le preoccupazioni paterne partecipando a comizi, a scontri con la polizia, e finendo persino a in carcere a San Vittore.
Nel 1917 viene arruolato nei reparti d'assalto della fanteria.
Nel dopoguerra si iscrive nuovamente all'Accademia di Brera sotto la guida di Tallone e di Alciati.

 

 


Nel 1922 gli viene conferito il premio del Pensionato Hayez.
Da questo momento la cronistoria della sua vita coinciderà perfettamente con quella della sua pittura. Avverte anche lui il problema del superamento della pittura postimpressionista e, per una breve stagione, si avvicina alle idee e alle ricerche del "Novecento" accogliendo con originale atteggiamento poetico le lezioni degli antichi. S'avvede ben presto che la tendenza novecentesca è viziata da stolidi interessi extratattici ed è, in fondo, anacronistica ed incongrua al suo temperamento. Riprende comunque lo studio del suo dilettissimo Gola, della grande tradizione pittorica lombarda. Ed ecco finalmente, intorno al 1930, le prime esperienze di quella "pittura a fondo chiaro" che diventerà la via regia dell'arte sua.

 


Medole 1936


Punta Dogana 1947


Passeggiata malinconica

Nel 1927 gli viene conferito il premio Principe Umberto.
Espone alle Biennali di Venezia (dal 1928 al 1952 in nove edizioni), alle mostre del "Novecento Italiano" (1926 e 1929), alle Quadriennali di Roma (dal 1933 al 1965).

Dal 1927 al 1941 Lilloni ha insegnato all'Accademia di Brera, e dal '41 al 62 è stato titolare di cattedra all'Accademia di Belle Arti di Parma.

 

 


Intorno al 1930 da inizio, con Del Bon, De Amicis, De Rocchi e Spilimbergo, alla pittura definita da Guido Piovene "Chiarista". I giovani artisti s'incontrano al caffè Mokador di piazza Beccaria e s'intrattengono con altri pittori e con il critico napoletano Edoardo Persico. La loro ricerca pittorica si svolge lungo il filone poetico dominato dalla luce della grande pittura lombarda-veneta.

Lilloni non è mai stato un grande viaggiatore, tuttavia nel '49, per suggerimento dell'amico Carlo Cardazzo, intraprese un viaggio in Svezia e soggiornò per alcuni mesi a Stoccolma.
Negli anni '70 pose la propria dimora in Svizzera, dove trascorse molto tempo dei suoi ultimi anni di vita.
Lilloni è morto a Milano nel 1980.

 

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