Antonio Amedeo Giovanni  
Pavia 1447 ca Milano 1522


Architetto e scultore italiano attivo alla Certosa di Pavia in associazione con G.A. Piatti e altri scultori (porta del chiostro piccolo, 1466-69; sculture della facciata, con i Mantegazza, 1474), lavorò poi al Duomo di Milano (di cui divenne, dal 1481, l'architetto), alla Cappella Colleoni di Bergamo (1470-76 ca) e, dal 1478, a rilievi per due arche smembrate, ora riunite nel Duomo di Cremona (quella dei Martiri Persiani, in collaborazione con il Piatti, e quella di sant'Arealdo, 1484), e all'arca di san Lanfranco (1498-1508) nell'omonima chiesa di Pavia.
 


 Tomba di Medea Colleoni
Cappella Colleoni, Bergamo

Dal 1490 fu attivo prevalentemente in campo architettonico: Certosa di Pavia (facciata, iniziata con A. Briosco, 1491), Santuario di Saronno (tiburio, 1505), Santa Maria alla Fontana di Milano (1508), Incoronata di Lodi (coronamento, 1513).

Anche come scultore Amadeo. adeguò le forme toscane alla tradizione dei Mantegazza e dei lombardi, ora risolvendo il virtuosismo in eleganza e misura compositiva , ora ricercando una dimensione narrativa vivacemente naturalistica entro serrate quinte prospettiche (rilievo con la Carità di sant'Imerio, Cremona, Duomo).

La facciata della Certosa di Pavia fu così concepita come pura intelaiatura in cui articolare variazioni cromatiche e decorative, e il tiburio del Santuario di Saronno come una successione ritmica di bifore.

Nel monumento funebre a Medea Colleoni (Bergamo, Cappella Colleoni), la sua opera più nota, la struttura e i moduli rinascimentali dello schema a pianta centrale sono quasi annullati dalla ricchissima decorazione scultorea e policroma della facciata: soluzione che già definisce la personalità artistica di Amadeo, il quale assimilò la cultura fiorentina interpretandola secondo un vivace decoratissimo di gusto lombardo.


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