Tilman Riemenschneider
Heiligenstadt 1460 ca - Wurzburg 1531

Scultore tedesco.

Dopo un'iniziale formazione a Erfurt come scultore in alabastro, perfezionò a Ulm la tecnica della scultura lignea presso M. Erhart. Viaggiò quindi a lungo, in particolare in Svevia e nelle regioni renane.

A capo di un'importante bottega a Wurzburg, dove viene ricordato per la prima volta nel 1479, realizzò diversi monumenti in pietra per il Duomo della città (tomba del principe-vescovo Rudolf von Scherenberg, 1496-99; monumento a Konrad von Schaunberg, 1499; tomba di Lorenz von Bibra, 1519), la monumentale tomba dell'imperatore Enrico II e di sua moglie Cunegonda per il Duomo di Bamberga (1513): e le statue di Adamo ed Eva (1493) nel Mainfrankisches Mus. di Wurzburg, ma i suoi capolavori sono gli altari in legno, arenaria, alabastro, nei quali la rinuncia alla policromia rende alla luce tutte le possibilità di riflettersi sulla materia (Altare della Maddalena, 1490-92, smembrato e conservato tra la parrocchiale di Munnerstadt cui era destinato, il Bayerisches Nationalmus. di Monaco e gli Staatl. Mus. di Berlino; Altare dell'Ultima Cena, 1499-1505, Rothenburg, Sankt-Jacob; Altare della Vergine, 1505-10, Creglingen, Herrgottskirche).


T
omba dell'imperatore Enrico II e di sua moglie Cunegonda

Altare dell'Ultima Cena

Altare della Vergine

Condannato a più di un anno di prigione per aver partecipato alla rivolta dei contadini, Riemenschneider si vide per questo privato, nell'ultimo periodo della sua vita, di altre importanti commissioni.

L'opera di Riemenschneider è una delle più alte realizzazioni del linguaggio plastico tardogotico tedesco, cui l'artista rimase ancorato nel corso della sua attività, trascurando i crescenti fermenti realistici e influenzando tutta la produzione plastica della Germania meridionale.

Le sue figure sono caratterizzate da tratti melanconici, rassegnati e dolenti, espressione di una spiritualità medievale che preannuncia le inquietudini riformistiche, mentre la definizione spaziale è data dai riflessi di luce e dalle incisioni profonde e spezzate, che accentuano gli effetti di irrealtà.


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