TACCUINI E LIBRI DI MODELLI
Nell'ambito del fiorire della cultura gotica internazionale, si diffusero, nell'Italia settentrionale e in particolare in Lombardia, taccuini o libri di modelli che sono veri e propri repertori di temi iconografici e di esempi stilistici. Nei fogli che li componevano veniva codificata un'ampia serie di immagini, generalmente desunte non dalla realtà ma da esemplari scolpiti o dipinti, che fornivano un repertorio di modelli comune agli appartenenti allo stesso atelier. La funzione di queste raccolte era pertanto, in primo luogo, didattica. L'esempio più noto è il taccuino dei disegni di Giovannino de' Grassi, conservato nella Biblioteca civica di Bergamo, composto da trentuno fogli eseguiti nella stessa bottega, anche se non tutti di mano del maestro. Contiene disegni e studi dal vero, alcuni eseguiti con tecniche grafiche, altri coloriti come vere e proprie pitture.
LA RAPPRESENTAZIONE DEGLI ANIMALI
Tra la fine del Trecento e l'inizio del Quattrocento, il risveglio dell'interesse per le scienze naturali portò a una nuova attenzione per la rappresentazione della natura. Tutti gli aspetti del reale furono ritenuti degni di essere raffigurati e vennero analizzati minuziosamente. Gli animali, soprattutto, trovarono un nuovo spazio all'interno delle rappresentazioni, sia sacre, sia profane come i cicli decorativi delle dimore nobiliari dell'arco alpino. In alcuni casi queste rappresentazioni appaiono ancora molto convenzionali, legate a modelli codificati nei taccuini anche se alcuni di questi studi denotano un'accuratezza e una freschezza di esecuzione tale da suggerire che essi siano stati tratti direttamente dalla natura e non da modelli preesistenti. Quest'uso verrà ripreso da Pisanello, i cui studi dal vero rivelano uno spirito di indagine straordinariamente moderno. In altri casi, invece, documentano proprio un modo nuovo di guardare e descrivere la natura, basato sull'osservazione diretta.
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AMORE PER IL LUSSO E GUSTO NARRATIVO
Il gusto estetico del gotico internazionale è improntato dall'amore per il lusso, per oggetti piccoli e preziosi, per decorazioni raffinate, per materiali costosi. Tale passione rispecchia gli ideali della cultura feudale, ormai declinante ma ancora ritenuta esemplare, e, per questo, presa a modello della emergente borghesia cittadina. Nelle arti figurative ciò si riflette nella ricerca della perfezione tecnica, nell'esuberanza delle parti decorative, nel gusto per gli effetti di una pittura arricchita da pigmenti e materiali preziosi, come foglie metalliche e paste vitree.
Questi caratteri si riscontrano sia nelle opere prodotte nelle corti europee come Parigi, Digione e Milano, che sono i grandi centri di elaborazione dello stile gotico internazionale, sia in quelle realizzate per committenti borghesi.
È il caso dell'Adorazione dei Magi di Gentile da Fabriano, dipinta a Firenze su commissione del mercante di stoffe Palla Strozzi. La preziosità delle vesti dei Magi, che rispecchiano la moda fiorentina del tempo, sembra essere in relazione con l'attività del committente, mentre la profusione di oro e altri pigmenti pregiati ne ostenta la ricchezza. L'interesse per la letteratura cortese portò al diffondersi di un gusto narrativo che dai soggetti di carattere profano si estese a quelli di argomento religioso. La narrazione delle storie della passione di Cristo o della vita dei santi venne così arricchita di nuovi episodi e di particolari curiosi, talvolta di un realismo quasi brutale che sfociava nell'espressionismo.
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