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Chuck Close
(1940)
Chuck Close si dedica ai ritratti eseguiti con la classica griglia e ricavati da fotografie di cui mantiene i difetti di ripresa come lo sfuocato e la distorsione prospettica, con risultati di impietosa deformazione delle sembianze, attuando una sorta di critica della perfezione
tecnica attribuita alla macchina.
Le "teste" ritratte da Chuck Close all'American Academy di Roma di Patrizia Mania. Nell'antica Roma esisteva un diritto, il ius imaginum, appannaggio delle sole famiglie patrizie, in base al quale le famiglie gentilizie potevano conservare nelle loro case i ritratti dei loro antenati. Un modo per serbarne la memoria nel privilegio. Oggi, il diritto all'immagine non è più neanche lontanamente rivendicabile essendo accordato a tutti e per fortuna indistintamente, ma il genere del ritratto continua ad affascinare, seducendo in modi diversi ma non per questo meno vitali. La galleria di ritratti di Chuck Close presentata in questi giorni presso i locali dell'American Academy di Roma ci fornisce l'occasione per scoprirne l'attualità.
Close non è certo un ritrattista su commissione ed i suoi ritratti corrispondono ai volti delle persone a lui care: familiari, amici, altri artisti, qualcuno con cui condivide o ha condiviso una conoscenza. Ma poi quest'intimità è come violata dal fatto che l'interesse dell'artista si appunta sui caratteri "tipizzanti" di questi volti. Ed esplicita questo intento nel fatto che per lui queste figure, pur rivelando sempre l'identità di qualcuno, sono comunque tutte "heads". Teste che pur essendo riferite a specifiche identità appartengono al genere umano nel suo insieme e lo definiscono. Ciascun viso - afferma Close - " è una carta stradale dell'identità del soggetto" e nei solchi , nelle deviazioni, nelle peculiarità vi si leggono dei segni caratteriali che possono dirsi universali.
Close non opta a priori per una tecnica in particolare: da febbrile sperimentatore, alla ricerca di inaspettati effetti, impiega decine e decine di tecniche diverse, dalla vasta gamma di tecniche riproduttive incisorie - litografie, serigrafie, cera molle, acquatinte, mezzatinte, - all'arazzo, al mosaico, al ricamo a mano, al pastello e via discorrendo. Sembra infaticabile, sospinto da un'energia creativa che gli consente di verificare nel passaggio da una tecnica ad un'altra, da un formato ad un altro, la tenuta e le trasformazioni di uno stesso soggetto.
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