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Annibale Carracci Pittore Italiano Fratello di Agostino e cugino di Ludovico, Annibale (Bologna, 1560 - Roma, 1609) è artista dotatissimo e geniale; è soprattutto a lui che sono legate le glorie dei Carracci e la risonanza che la loro “riforma” produsse sulla pittura europea.
Il suo genio si manifestò, specie agli inizi, con una sorprendente, vorace curiosità per il mondo della natura, tralasciando ogni sofisticazione intellettualistica e mettendo quindi fuori gioco la tradizione manierista; così come farà a Roma, più tardi, il Caravaggio.
Nel 1595 si reca a Roma chiamato dal cardinale Odoardo Farnese. Nel palazzo di questi affresca il Camerino e la vasta Galleria (1597-1600).
La successiva attività romana, offuscata dal crescere di una malattia nervosa che lo condurrà prematuramente alla morte, brucia rapidamente le tappe di un itinerario mentale che, mutando audacemente di segno alle premesse da cui era partito, giunge a gettare le basi di gran parte della cultura figurativa a venire e inaugura in termini insuperati il moderno genere del paesaggio e della pittura di storia di impronta classicista. Si dedicò fin da giovane alla pittura, studiando Correggio, Veronese e i Bassano, ma riuscendo a mantenere una sua impronta personale.
Lavorò con il fratello agli affreschi dei palazzi Fava, Magnani e Sampieri, dove, soprattutto nell’ultimo, diede prova della sua abilità con opere piene di vigore, anche se eccessivamente caricate di colore.
Lasciò a Bologna diverse tele, la Vergine in Gloria in San Giorgio, il San Rocco, ora a Dresda, e la Resurrezione di Cristo, ora al Louvre. A Roma, dove fu chiamato per ornare il palazzo Farnese, dipinse affreschi pieni di vivacità, scene mitologiche nelle quali l’amore è raffigurato in tutte le sue sfaccettature. Di questo periodo sono pure la S. Casa di Loreto per S. Onofrio e il Domine, Quo Vadis? della National Gallery di Londra. E’ questa la prima esposizione dedicata esclusivamente al più giovane e più dotato dei tre Carracci, celebrato dai suoi contemporanei come il nuovo Raffaello, autore di dipinti e disegni fin da subito straordinariamente ammirati per novità di invenzione e felicità di esecuzione, eretti a modello da generazioni di artisti e oggetto di culto già dal Seicento nelle maggiori collezioni europee.
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