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Leonardo Bistolfi Scultore Aperto uno studio per conto suo, nell'82 realizza il suo primo monumento funebre, L'Angelo della Morte (tomba Braida, Torino). Dal 1882 al 1893 esegue una serie di piccoli bronzi tra cui: Le Lavandaie, Pei campi e Boaro, che riecheggiano le ricerche della Scapigliatura. Sempre allo stesso periodo appartengono numerose opere commemorative commissionategli dal Comune di Casale: Targa marmorea a G. Cabria (1887), monumento a U. Rattazzi (1887) e monumento all'agronomo A. Ottavi (1890). Nel 1890 viene nominato Cavaliere del Lavoro e l'anno seguente consigliere della Società Promotrice a Torino. Tra il '92 e il '95 esegue la Cappella della Salita al Calvario al Santuario di Crea, un'opera fondamentale poiché in essa iniziano a delinearsi quegli elementi che diventeranno peculiari della scultura bistolfiana. Nel 1902 si inaugura a Torino l'Esposizione di Arti Decorative e Industriali di cui egli si era fatto promotore insieme a Calandra, Thovez e Ceragioli. Alla Biennale di Venezia del 1905 ottiene una sala con oltre venti opere e vince il premio per la scultura. All'Esposizione è presente anche il modello del monumento funebre al senatore Orsini, La Croce, in cui si notano per la prima volta echi e suggestioni della scultura di Rodin. Il 22 settembre 1913, alla presenza di Vittorio Emanuele III, venne inaugurato a Bergamo il monumento a Cavour; lo scultore venne insignito con la croce di merito di Cavaliere dell'Ordine Civile di Savoia. Dopo la guerra la fama di Bistolfi si affievolisce sempre più, tanto che la critica si occupa solo sporadicamente della sua opera. Si ritira allora nella sua villa a La Loggia, dove continua a lavorare dedicandosi non solo alla scultura, ma anche ad attività pittoriche e letterarie. Il meglio della plastica funeraria di Bistolfi si riassume in La Morte e la Vita, per la famiglia Abegg di Zurigo. Un moderato verismo si ritrova nelle sue statue celebrative di Lombroso a Verona (1922) e in certi busti, fra cui quelli di De Amicis e di Giacosa.
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