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Baccio Bandinelli Firenze, 1493-1560 Scultore Allievo del Rustici, subì poi, come tutti gli scultori fiorentini della sua generazione, l'influenza determinante di Michelangelo, di cui divenne imitatore e rivale. Le opere nelle quali tale emulazione risulta più marcata, come Ercole e Caco di Piazza della Signoria a Firenze (1534), sono caratterizzate da un gigantismo enfatico e strutturalmente debole; fu collocato davanti al Palazzo Vecchio, suscitando generale biasimo tra cui una feroce stroncatura da parte del Cellini. Schiacciante era infatti il confronto con David michelangiolesco.
Dieci anni prima il Bandinelli aveva copiato per ordine del cardinale Giulio de' Medici l'antico gruppo del Laocoonte scoperto a Roma nel 1506. Il pathos esaltato di questa scultura ellenistica si trasformò nelle sue opere in superficiale teatralità. È da notare che da ultimo, negli stessi anni in cui la "terribilità" delle figure di Michelangelo si trasformava in uno stile interiorizzato e espressivo a un tempo, che dissolveva le forme, il Bandinelli adottasse un classicismo severo e smorzato nei valori espressivi.
Altre sue sculture, come i rilievi del coro di Santa Maria del Fiore (ora presso il Museo dell'Opera del Duomo di Firenze) e i disegni, su molti dei quali incisero i più celebri artisti del tempo, si affiancano per il loro raffinato virtuosismo e l'astrazione formale alle coeve esperienze del manierismo aulico.
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