Tintoretto

Tintoretto  

Iacopo Robusti detto il Tintoretto  nacque a Venezia nel 1518 e vi morì nel 1594. Noto pittore che dovette il soprannome alla professione di tintore esercitata dal padre. Le fonti riferiscono di un suo breve e contrastato periodo di formazione nella bottega di Tiziano, ma la critica moderna ha piuttosto ipotizzato come suoi maestri ora Bonifacio de’ Pitati, ora Paris Bordone, ora Andrea Schiavone con il quale il Tintoretto collaborò a una serie di pannelli per cassoni.
 


Cristo sul mare di Galilea 1575-1580
 National Gallery of Art, Washington

la liberazione di Arsinoe 1560, olio su tela, cm 153x251, Gemaeldegallerie, Dresda

San Giorgio e il dragone 1555-1558
National Gallery, Londra

Le sue prime opere indicano  il suo profondo interesse per le esperienze manieriste dell’Italia. Mirò a realizzare la sintesi tra la potenza del disegno michelangiolesco e il cromatismo di Tiziano, mediante la luce che, investendo le figure, ne rileva i contorni e ne accende il colore. Accanto ad alcune tele di un classicismo riposato (Adamo, Eva, Arianna incoronata da Venere, Susanna), ne dipinse altre che, per l’impeto drammatico della composizione e la potenza chiaroscurale, precorrono la pittura del seicento. 
 


Susanna e i vecchioni 1557, Vienna

il Trafugamento del corpo di San Matteo 1562-1566, Venezia

l'ultima cena 1592-1594, Venezia

Troviamo sue opere nelle principali gallerie italiane e straniere, soprattutto a Venezia; le più celebri sono: il Miracolo dello schiavo, il Giudizio universale, le tele della scuola di s. Rocco tra cui la Crocefissone; il Cenacolo di S. Giorgio Maggiore e l’immenso Paradiso nella sala del Maggior consiglio del Palazzo Ducale. Furono pittori anche i figli Domenico, Marco e Marietta, detta Tintoretta.


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