Manet Edouard

 

Edouard Manet
1832 - 1883
Edouard Manet nasce a Parigi nel 1832.

Dopo una breve parentesi come ufficiale di marina, decide di dedicarsi alla pittura. Frequenta, così, lo studio di Thomas Couture.
Ben presto deve fare i conti con l'ambiente accademico dell'epoca. In contrasto con esso, Manet decide di provvedere da sé alla sua formazione.

Studia con impegno i grandi maestri del Louvre e viaggia molto all'estero. Di particolare importanza è il viaggio in Spagna nel 1865, durante il quale ha modo di ammirare la pittura di Velasquez, e soprattutto di Goya. Il suo interesse si rivolge anche all'arte giapponese e alla fotografia, allora agli albori.

 


Bagnanti sulla Senna,
incompiuto
Museu de Arte, São Paolo

Donna in vasca, 1878-79
Musée d'Orsay, Parigi

Bionda con le mammelle
scoperte, 1878
Musée d'Orsay, Parigi

Nel 1861 Edouard Manet partecipa per la prima volta al Salon, riscuotendo consensi. Ma si tratta di un successo passeggero. La volta successiva infatti finisce in un fiasco completo.

Nel 1863 realizza Le déjeuner sur l'herbe, che espone lo stesso anno al Salon des Refusés, suscitando grande scandalo. La stessa cosa avviene nel 1865, quando presenta al Salon l'Olympia.
Nel 1863 si sposa. A partire dallo stesso anno comincia a frequentare l'ambiente di artisti che si riuniscono al Café Guerbois e alla Nouvelle Athènes. Tra essi figurano tutti i principali esponenti dell'impressionismo, che lo considerano una delle loro principali figure di riferimento.
 

 

Con Monet e Renoir si trova di tanto in tanto a dipingere "en plein air". E in effetti la sua pittura si fa più sciolta e dai toni più luminosi.
Ma Manet non entra mai a far parte ufficialmente del movimento impressionista, come pure non partecipa alle esposizioni del gruppo. Ciò cui ambisce è infatti affermarsi nel mondo artistico ufficiale, quello dei Salon. Quasi ogni anno sottopone alcune delle sue ultime opere alla giuria del Salon, ottenendo risultati alterni.

 


Pic nik sull'erba 1862-63

Olympia 1863

Manet dipinge sulla
sua barca 1874

Nel 1869 si recò a Londra dove conobbe Eva Gonzales, l'unica sua allieva. L'anno dopo scoppiò la guerra franco-prussiana e Manet si arruolò nella Guardia nazionale con il grado di sottotenente.

Alla fine della guerra si formò a Parigi la cosiddetta "banda Manet", che cominciò a progettare un mostra collettiva realizzata nel 1874 nello studio del fotografo Nadar. Manet però non partecipò mai a nessuna delle mostre impressioniste.

 

 

Nel 1879 comparvero i primi segni dell'atassia locomotoria, questa malattia lo porterà alla morte. Negli ultimi anni di vita cominciò ad ottenere i primi riconoscimenti: nel 1881 venne premiato al Salon e venne insignito della Legion d'Onore, uno dei più alti riconoscimenti della Repubblica francese. Nella primavera del 1883, nel tentativo di fermare il progredire della malattia, subì l'amputazione della gamba sinistra; ma l'intervento fallì ed il pittore morì il 30 aprile.
Nel 1980 espone a Boston, negli USA, e due anni dopo gli viene conferita la Legion d'Onore.

 


Il bar 1882

Il pifferaio 1866

La Battaglia 1864

Manet creò scandalo negli ambienti tradizionalisti per la sua maniera di concepire la pittura come fedele specchio della realtà; eppure la sua pittura, sebbene splendidamente innovativa, affonda salde radici nella tradizione. I suoi primi dipinti, pur avendo suscitato le proteste della critica ufficiale per il loro non conformismo, sono, infatti, derivati nettamente dalle forme rinascimentali cui egli si riallaccia senza alcuna preoccupazione per il soggetto, ma badando solo a risolvere quei diversi problemi pittorici cui si dedicava con tanto impegno.

 

I suoi contemporanei non compresero subito questa enorme sensibilità pittorica, ma si limitarono a gridare scandalizzati per le offese alla morale comune che opere come la Colazione sull'erba e Olimpia, per non citare che le più note, sembravano arrecare. Circondato da un gruppo di ammiratori e seguaci, da letterati quali Baudelaire, Zola, Mallarmé, da artisti come Fantin-Latour, Monet, Bazille, Renoir, continuò a lavorare producendo opere significative tra le quali il Piffero, l'Esecuzione di Massimiliano, la Colazione, finché nel 1873, con i suoi seguaci, iniziò presso il mercante Nader quelle mostre memorabili che dovevano dar vita al gruppo degli impressionisti, del quale non era il caposcuola ma l'iniziatore. Nell'ultimo decennio dipinse le sue opere più caratteristiche, Nanà, Nella serra, Mescitrice di birra e quello che può essere considerato il suo capolavoro, il Bar delle Folies Bergère. Fu anche ritrattista, pittore di nature morte e abile incisore.
Agli inizi della carriera il pittore si dedicò soprattutto alla "pittura storica", dipingendo tele che raffiguravano scene mitologiche, della Bibbia oppure episodi della storia.

 


L'esecuzione di
Massimiliano 1868

Ritratto di Émile Zola 1868

Ritratto di
Stéphane Mallarmé

Lungo tutta la sua carriera di artista, Manet fu attratto dagli abiti e molte delle figure in costume, un tema ricorrente in molte sue tele, furono ispirate dal suo interesse per la cultura spagnola (vedi ad esempio "Lola di Valenza", primadonna del popolare gruppo di danza madrileno Mariano Camprubi).
Si può considerare Manet come il vero maestro delle nature morte: infatti dedicò a questo tema molteplici tele: "Vaso con peonie", "Mazzo di asparagi", ecc.
 

 

Manet fu uno degli ispiratori dell'impressionismo, ma mantenne sempre un atteggiamento molto cauto, legato com'era, almeno in teoria, ad una visione tradizionale dell'arte che lo indusse sempre a distinguersi dagli altri pittori di cui condivideva l'impostazione e a ricercare con pertinacia l'approvazione degli ambienti ufficiali presentando alle giurie dei Salon i suoi quadri che molto spesso furono respinti.
Partecipava attivamente alle riunioni degli innovatori, ma non partecipò mai alle loro mostre. Inoltre, al contrario degli impressionisti preferiva dipingere nel proprio studio piuttosto che all'aria aperta (en plein air), anche se nel 1874 trascorse un'estate con Claude Monet ad Argenteuil a dipingere sulla sua barca-atelier.
Il pittore realizzò anche bellissime scene di interni: scene che ritraevano bar, sale da ballo o bordelli. Dipinse anche ampie tele di interni domestici più tradizionali, molto in voga in quel periodo, ma al contrario di altri i quadri di Manet non avevano significati allegorici o morali e questo lasciava perplessi i critici.
Negli ultimi anni della sua vita Manet realizzò le sue opere con i pastelli, tecnica che amava in modo particolare per la freschezza che dava alle sue creazioni.
Il pittore ne fece un uso frequente soprattutto per disegnare le figure femminili oppure per sottolineare i sentimenti di solitudine o monotonia.

 

 

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