Wesselman Tom

Tom Wesselmann

 

La Galleria  Lipanjeputin arte contemporanea di Roma espone i  Nudes 1968-2004, una selezione di quindici opere del pittore americano Tom Wesselmann, Cincinnati 1936 - New York 2004.

 

 

Scomparso da pochi anni, Wesselmann è considerato uno dei protagonisti della stagione Pop americana, insieme a Warhol, Lichtenstein, Oldenburg e Rauschenberg.

 

Wesselmann si presenta sulla scena newyorkese nei primi anni '60 con uno stile che potrebbe considerarsi un realismo di gusto pop. Le prime opere sono dei collage molto influenzati dalla sua attività di cartoonist che uniscono uno stile fumettistico a immagini rubate alla pubblicità.

 

Con il successivo ciclo dei Great American Nudes, di cui le opere esposte fanno parte, Wesselmann si discosta dalla Pop Art e si allinea  nella scia, dal retrogusto europeo, del  Nuovo Realismo.

 

Tutte le opere esposte nella sala della galleria sono di proprietà della stessa Lipanjeputin che ha creato un evento espositivo che va al di là del compratore fino a raggiungere l'appassionato.

 

 

 

 

Donne nude, sdraiate o sedute, seducenti e rilassate, che richiamano le  figure dai colori accesi di Matisse e dalle strutture rigorose di Mondrian; donne che non ti guardano, perché non hanno occhi.

 

L'espressività è affidata al solo corpo, alle sue linee flessuose, ai seni procaci che sembrano guardarti  e alle labbra carnose.


 

Quadri esposti coprono un arco di tempo che va dal 1968 al 2004 e comprendono i primi studi degli anni '60 Sitting blue stockinged nude, 1968 matita e liquitex su carta dai tratti molto realistici, i grandi nudi degli anni '80 Study for partial Amy, 1984 liquitex su cartoncino bristol con i colori accesi e la composizione secca e formale; si passa quindi ai lavori del decennio successivo dove i contorni, diventati più spessi, costruiscono la figura e il realismo sfuma Rosemary sitting on blanket, 1991 matita e liquitex su panno.

 
Dal 1985 Wesselmann usò il laser per incidere su lastre di alluminio i suoi disegni, lavorati poi con filigrane colorate. Ogni disegno veniva riprodotto in una serie di venticinque copie.

 

 

 

Il tratto usato e la serialità richiamano il mondo del fumetto e della pubblicità: di questo periodo sono esposte tre opere Monica with necklace hands folded, 1985-1990; Monica lying on her back, 1988-1997; Monica reclining on blanket pillow, 1986-1990.

 

 

Cambiano lo stile e i mezzi, ma il soggetto resta invariato negli anni: il corpo  femminile è il protagonista. Un corpo che non appartiene a nessuna donna in particolare, è un'idea, è sacro e, in fondo, sconosciuto all'artista, che con i suoi lavori fa da contrattare ai mass media restituendo alla femminilità un po' di quella dignità che questi ultimi gli hanno sottratto per quasi cinquanta anni.

 

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