Russolo Luigi

 

Luigi Russolo
Portogruaro 1885 - Cerro di Laveno Varese 1947

 

Compositore e Pittore italiano

 


dinamismo

paesaggio

Senza titolo

Senza titolo

Fin da bambino cresciuto in un famiglia di musicisti, il padre, organista al duomo di Portogruaro e direttore della "Schola Cantorum di Latisana", i fratelli, diplomati al conservatorio.
Stabilitosi a Milano nel 1901 frequenta l'Accademia di Belle Arti di Brera, partecipando in quel periodo al restauro del Cenacolo di Leonardo a Santa Maria delle Grazie.

 



Inizialmente i suoi orientamenti stilistici si fondarono su una tecnica divisionista e si caratterizzarono per la scelta di soggetti legati alla città e alla civiltà industriale, interpretate in chiave fantastico-simbolista.

Luigi, dopo un fugace approccio con la musica, sceglie la pittura e l'incisione e nel 1909 esordisce nella mostra annuale del Bianco e Nero alla Famiglia Artistica di Milano con un gruppo di acqueforti di sapore simbolista. In quella occasione conosce Boccioni con il quale si lega di profonda amicizia e i lavori successivi ricalcano, in qualche modo, le tematiche tipiche della produzione grafica boccioniana, con una serie di incisioni sul tema della madre e paesaggi di periferie industriali.

Nel febbraio del 1910 con Boccioni, Bonzagni, Camona, Carrà, Erba, Martelli e Romani incontra Marinetti e aderisce al futurismo, e l'11 marzo 1913 è firmatario del manifesto L'arte dei rumori, in cui si teorizzava l'impiego del rumore nel contesto musicale.

 


sei strumenti

otto strumenti

babuino

Intonarumori veduta


Visionario e precursore è considerato il primo uomo ad aver teorizzato e praticato il concetto di musica elettronica sostenendo che la musica doveva essere composta prevalentemente di rumori e non di suoni armonici.

 

 

 

La sua musica veniva eseguita con uno strumento da lui stesso ideato "l'Intonarumori", apparecchio meccanico capace di sviluppare suoni disarmonici e avanguardistici subito battezzati, nelle performances di quel movimento, "musica futurista"; nel 1922 costruì il "rumorarmonio, mezzo necessario ad amplificare gli effetti musicali creati dall'intonarumori.

Riprese a dipingere nel 1941-42, in uno stile vagamente naif che egli stesso definì "classico moderno".

Franco Tagliapietra e Anna Gasparotto, curano l'allestimento, oltre alle macchine sonore, annovera gran parte della produzione incisoria dell'artista, nonché un nucleo di suoi dipinti futuristi e prefuturisti e numerose opere degli artisti a lui più legati, da Gaetano Previati a Umberto Boccioni, Gino Severini, Carlo Carrà e Ugo Piatti.
Tra le opere pittoriche, si segnalano "La Musica" (1911), "La rivolta" (1911), "Solidità della nebbia" (1912), "Movimenti simultanei di una donna" (1912), oltre ad un'interessante serie di "Autoritratti".


La mostra consente, inoltre, di visionare alcuni saggi di cinematografia d'avanguardia, cui Russolo attese nel biennio '28-'30, periodo in cui le proiezioni dello "Studio 28" avevano come sottofondo le "sinfonie" delle sue invenzioni rumoristiche
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