Man Ray
(1890 - 1976)

Pittore, fotografo e regista dadaista statunitense.


Primato della materia sul pensiero,  1929
stampa fotografica ritagliata
Museum of Art,  Baltimora Maryland

A l'heure de l'observatoire - Les amoureux

Anatomie

Bel tempo


Man Ray
è una delle figure più singolari, inquietanti e tutto sommato importanti dell'arte contemporanea.

 

 

 

 

Dopo gli inizi cezanniani e cubisti l'incontro con Joseph Stella, con Francis Picabia e soprattutto con Marcel Duchamp porta Man Ray alle prime esperienze Dada: rifiutati i mezzi espressivi tradizionali, nascono i collages ai limiti dell'astratto, i ready-made, i "rayogrammi" e le "solarizzazioni" in cui la fotografia è usata per ottenere una sorta di misteriosa scrittura della luce, alla ricerca di una qualità sconosciuta, ma non per questo meno vera, delle cose.


Con questi mezzi Man Ray supera ogni convenzione di forme, di tecnica, di soggetti, giungendo a un'assoluta, affascinante libertà di espressione.

Il suo vero nome era Emmanuel Radnitzky, nato  a Philadelphia, pur essendo un pittore, un fabbricante di oggetti e un autore di film d'avanguardia (Retour à la raison (1923).


Collage
MAN RAY

Dono

Femme, de Man Ray 1931

Joyce

Anémic cinéma con Marcel Duchamp (1925), Emak-bakia (1926), L'étoile de mer (1928), Le mystères du chateau de dé (1929) precursori del cinema surrealista) è conosciuto soprattutto come fotografo surrealista, avendo realizzato le sue prime fotografie importanti nel 1918.

 

 


A New York, dove viveva, con il suo stretto amico Marcel Duchamp formò il ramo americano del movimento Dada che era iniziato in Europa come un rifiuto radicale dell'arte tradizionale.

Dopo alcuni tentativi senza successo e soprattutto dopo la pubblicazione di un unico numero di New York Dada nel 1920, Man Ray affermò che "il Dada non può vivere a New York" e nel 1921 andò a vivere e lavorare nel quartiere di Montparnasse a Parigi nell'era della grande creatività.

 


Julia

La lupa sobre

Le Violon d'Ingres

Les Larmes (Tears)

Lì si innamorò della famosa cantante francese Kiki (Alice Prin), spesso chiamata Kiki de Montparnasse, che in seguito divenne la sua modella fotografica preferita.


 

 

Insieme a Jean Arp, Max Ernst, André Masson, Joan Miró e Pablo Picasso, fu rappresentato nella prima esposizione surrealista alla galleria Pierre a Parigi nel 1925.

Nei venti anni successivi a Montparnasse, Man Ray rivoluzionò l'arte fotografica. Grandi artisti dell'epoca come James Joyce, Gertrude Stein, Jean Cocteau e molti altri posarono di fronte alla sua macchina fotografica.

 


Lips, 1966

Magie

Man Ray 1934

Manfred Heiting

Nel 1934, la celebre artista surrealista Méret Oppenheim, conosciuta per la sua tazza da te ricoperta di pelliccia, posò per in quella che divenne una   ben nota serie di foto che la ritraggono nuda in piedi vicino a un torchio da stampa.

 



Insieme alla fotografa surrealista Lee Miller — che fu la sua amante e assistente fotografica all'epoca — inventò la tecnica fotografica della solarizzazione.

 


Meret Oppenheim

Noire et blanche

Nude

Oggetto indistruttibile

Un'altra tecnica fotografica utilizzata dall'artista è stata quella dei rayograph, ottenuti poggiando oggetti direttamente sulla carta fotografica, procedimento apparentemente semplice, ma che seppe usare per immagini altamente suggestive.
Man Ray scoprì per caso le nel 1921.

 

 

Mentre sviluppava alcune fotografie in camera oscura, un foglio di carta vergine, accidentalmente, finì in mezzo agli altri e dato che continuava a non comparirvi nulla, poggiò, piuttosto irritato, una serie di oggetti di vetro sul foglio ancora a mollo e accese la luce.

L'artista ottenne così delle immagini deformate, quasi in rilievo sul fondo nero.

 


Revolving Doors

Salvador Dali

The Rope Dancer Accompanies Herself with Her Shadows

Venere restaurata

Attraverso i suoi rayogrammi, termine costruito sul suo cognome, ma che contemporaneamente evoca il disegno luminoso, poteva sondare ed esaltare il carattere paradossale e inquietante del quotidiano.

 

 

 

Più avanti nella sua vita Man Ray ritornò negli Stati Uniti, dove visse a Los Angeles per alcuni anni.
Tuttavia egli considerava Montparnasse casa e vi fece ritorno ove morì il 18 novembre 1976 e fu seppellito nel cimitero di Montparnasse.
Il suo epitaffio recita: Non curante, ma non indifferente.
 

 

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