Messina Francesco
Linguaglossa, Catania, 1900 - Milano 1995Nato
a Linguaglossa (Catania) il 15 dicembre 1900 da genitori siciliani. Poverissimo
crebbe e studiò a Genova, dove visse fino a trentadue anni. Completò i suoi
studi visitando i più grandi musei d' Europa. Nel 1932 si trasferì a Milano.
Nato artisticamente nelle botteghe genovesi, Messina inizia ad
esporre le proprie opere fin da giovanissimo nelle più prestigiose manifestazioni
internazionali dove si fa notare per "un
fare semplice e grandioso e per procedimento idealistico e classico, in
grado di dar vita a forme che restano come immagini ideali"
(Carlo Carrà, 1929).
Scultura figurativa del Novecento Insieme a Giacomo Manzù, Arturo
Martini e Marino Marini, Francesco Messina è considerato uno dei maggiori
esponenti della scultura italiana, il celebre Cavallo morente del
Palazzo della RAI, 1966, Roma; il Monumento a Pio XII nella Basilica
di San Pietro, 1963.
La sua carriera attraversa tutto il ventesimo secolo
ed è influenzata dai più grandi artisti e scrittori del novecento. Tra le
sue opere non si possono non citare la Santa Caterina da Siena sul
lungotevere di Castel Sant'Angelo, la Via Crucis di San Giovanni
Rotondo.
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Pugilatore
Galleria Civica d'Arte Moderna,
1929,
Torino |
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Ritratto di Marussig, 1929 |
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Beatrice, 1959 |

Cavallo morente |
La solidità del mestiere gli permise di adeguarsi
ai vari modelli prescelti: dal vigore muscolare del
Pugilatore (1929, Torino, Galleria
Civica d'Arte Moderna) alla grazia donatelliana del Nuotatore sulla spiaggia
(1930, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna); dai ritratti (Marussig,
1929, Vienna, Galleria des Kunsthistorisches Museo;
Bacchelli, 1932, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna)
alle figure di donna, dapprima rese in un'opulenza alla Maillol (Eva,
1946 e 1949, Venezia, Galleria Internazionale d'Arte Moderna Ca' Pesaro),
poi con modernità acerba e provocante (Tre Grazie, 1959;
Beatrice, 1959, Dallas, Texas, South
Methodist University).
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