Benedetto da Maiano
Firenze 1442-97
Nella sua opera architettonica (portico di Santa Maria delle Grazie ad Arezzo, 1490 ca; collaborazione alla costruzione del fiorentino Palazzo Strozzi, iniziato nel 1489) mosse dall'esempio brunelleschiano per elaborare sobrie strutture improntate a ideali di rigoroso equilibrio.
Come scultore lavorò frequentemente in società con il fratello Giuliano, ma fu vicino ai modi di
Antonio Rossellino, discostandosi dal linearismo del primo rinascimento; ora per accogliere suggestioni narrative di stampo ghirlandaiesco ed esprimere un minuzioso gusto fisionomico (ritratti di
Pietro Mellini, 1474, Firenze, Bargello; e di
Filippo Strozzi, 1475, Parigi, Louvre), ora per aprirsi a un ardito pittoricismo luministico, o ancora per tentare una plastica più massiccia e turgida ma pur sempre attentissima alle proporzioni
(porta della Sala dei Gigli in Palazzo Vecchio, 1481; due lunette in terracotta invetriata per la Basilica della Santa Casa di Loreto, 1484-87; altare per la Cappella di San Bartolo nella chiesa di Sant'Agostino a San Gimignano, 1492-94; dossale con l'Annunciazione nella chiesa di Monteoliveto, Sant'Anna dei Lombardi, a Napoli, 1489).
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Pietro Mellini
Firenze, Bargello |
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Filippo Strozzi
Parigi, Louvre |
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Pulpito
Firenze, Santa Croce |
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Pulpito
Firenze, Santa Croce |
Il suo capolavoro è senza dubbio il
pulpito di Santa Croce a Firenze, 1472-75 ca. con le Storie francescane;
sospeso ad uno dei piloni gotici della chiesa, presenta una armonia nelle proporzioni ed una eleganza nella struttura che conferma una sensibilità architettonica di Benedetto.
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