Correggio

 

Correggio Antonio Alegris
1489 - 1543

Si hanno poche notizie della sua vita privata che, a differenza di Parmigianino o di Caravaggio, si svolse nella serenità della famiglia.
 


Giove e Io, circa 1531-32
Kunsthistorisches Museum, Vienna

Venere, Mercurio, Cupido

Muore all’età di 45 anni, lasciando ai genitori ancora vivi suo figlio Pomponio di 13 anni, avuto da Girolama Merlini. Non si sa chi furono i suoi maestri, sembra che abbia appreso i primi rudimenti dell’arte dallo zio Lorenzo, pittore che aveva una bottega a Correggio.
Lo ritroviamo poi a Modena e Mantova, dove non è certo che ebbe come maestro il Mantegna, ma di sicuro la sua pittura, meravigliosa nelle forme prospettiche e negli scorci, ebbe un grande influsso sull’arte di Correggio.

 

 

Appartengono a questo periodo la Madonna con S. Francesco di Dresda, la Natività di Brera, il Congedo di Cristo dalla Vergine di Londra e la Zingarella della Pinacoteca di Napoli.
Superata questa fase preparatoria, in cui è già evidente la sua maestria nella morbidezza del colore, inizia il periodo delle grandi opere.

A Parma la badessa Giovanna Piacenza gli affida la decorazione di una camera del monastero di S. Paolo, dove sono evidenti gli influssi dell’arte di Michelangelo, Raffaello, Leonardo.
Ritornato a Correggio lavora allo Sposalizio di Santa Caterina, alla Madonna del Latte, alla Madonna della Cesta.

 


L'istruzione di Cupido,
circa 1528
National Gallery, Londra

Venere e Cupido
 con un satiro
circa 1528, Louvre

Leda
circa 1531-32
Gemäldegalerie, Berlino

Nel 1520, di nuovo a Parma, affresca la cupola di San Giovanni Evangelista e la cupola del Duomo, dove nella prima il Redentore e nella seconda la Vergine vengono assunti in cielo in una visione aerea audacemente scorciata, fra innumerevoli figure di apostoli, angeli, efebi e geni, con dinamismo mai concepito e illusione prospettica, anticipazione dell’arte barocca.

A questo periodo appartengono anche il Gesù nel bosco degli ulivi, il Noli me tangere, la Madonna del San Sebastiano e il Matrimonio mistico di S. Caterina d’Alessandria.

 
 

Altre opere note sono: la Notte, la Madonna di S. Giorgio e la Madonna di S. Girolamo.

Dopo il 1530 esegue per il Duca di Mantova vari quadri a carattere mitologico: l’Antiope, al Louvre, la Danae, Galleria Borghese, l’Io e il Ganimede a Vienna.

Correggio lascia una profonda impronta nella storia della pittura per la raffinata morbidezza, la grazia, l’atmosfera che circonda le figure in voluttuosa sfumatura, che ne attenua i contorni, modello di un’arte nuova, oltre la tradizione classica fino allora perseguita a Firenze e Roma.

 

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