Carracci Annibale

 

Annibale Carracci
Bologna, 1560 - Roma, 1609

Pittore Italiano
 


A
utoritratto di profilo
1590-1600
Galleria degli Uffizi, Firenze

Assunzione della Vergine Maria,
1600-01 Cappella Cerasi, Santa Maria del Popolo, Roma

I
l mangiatore di fagioli
1580-1590, Galleria Colonna, Roma

La Vergine appare ai
Santi Luca e Caterina 1592
Museo del Louvre, Parigi

Venere, Adone e Cupido 1595
Museo del Prado, Madrid

Fratello di Agostino e cugino di Ludovico, Annibale (Bologna, 1560 - Roma, 1609) è artista dotatissimo e geniale; è soprattutto a lui che sono legate le glorie dei Carracci e la risonanza che la loro “riforma” produsse sulla pittura europea.
 

 

 

Il suo genio si manifestò, specie agli inizi, con una sorprendente, vorace curiosità per il mondo della natura, tralasciando ogni sofisticazione intellettualistica e mettendo quindi fuori gioco la tradizione manierista; così come farà a Roma, più tardi, il Caravaggio.

 
Dipinge, fra molti quadri sacri, anche gente della plebe e vasti paesaggi, e soprattutto disegna moltissimo dal vero, utilizzando poi questa sua attitudine nei cicli di affreschi dipinti, fra il 1584 e 1594, nei palazzi Fava, Magnani, Sampieri di Bologna assieme al fratello e al cugino.

 


Pesca, 1595
Museo del Louvre, Parigi

Caccia, 1595
Museo del Louvre, Parigi

S
cherno di Cristo 1596
 Pinacoteca Nazionale, Bologna

I
l ciclope Polifemo 1595-1605
Palazzo Farnese, Roma

Domine, quo vadis 1601-1602
National Gallery, Londra

Nel 1595 si reca a Roma chiamato dal cardinale Odoardo Farnese. Nel palazzo di questi affresca il Camerino e la vasta Galleria (1597-1600).

 

 

 

La successiva attività romana, offuscata dal crescere di una malattia nervosa che lo condurrà prematuramente alla morte, brucia rapidamente le tappe di un itinerario mentale che, mutando audacemente di segno alle premesse da cui era partito, giunge a gettare le basi di gran parte della cultura figurativa a venire e inaugura in termini insuperati il moderno genere del paesaggio e della pittura di storia di impronta classicista.

Figura controversa e tormentata, animata da una profonda consapevolezza delle proprie capacità e della moralità del proprio lavoro, finì per essere a poco a poco schiacciato dal sistema aristocratico e di privilegi allora imperante a Roma, contro il quale tentò inutilmente di ribellarsi.

Si dedicò fin da giovane alla pittura, studiando Correggio, Veronese e i Bassano, ma riuscendo a mantenere una sua impronta personale.


 


F
uga in Egitto 1603
Galleria Doria Pamphili, Roma

I
l martirio di Santo Stefano, 1603-04
Museo del Louvre, Parigi

L
amenti di Cristo, 1606
National Gallery, Londra

T
rionfo di Bacco e Arianna,
affresco, Palazzo Farnese, Roma

Lavorò con il fratello agli affreschi dei palazzi Fava, Magnani e Sampieri, dove, soprattutto nell’ultimo, diede prova della sua abilità con opere piene di vigore, anche se eccessivamente caricate di colore.
 

 

 

Lasciò a Bologna diverse tele, la Vergine in Gloria in San Giorgio, il San Rocco, ora a Dresda, e la Resurrezione di Cristo, ora al Louvre.  A Roma, dove fu chiamato per ornare il palazzo Farnese, dipinse affreschi pieni di vivacità, scene mitologiche nelle quali l’amore è raffigurato in tutte le sue sfaccettature. Di questo periodo sono pure la S. Casa di Loreto per S. Onofrio e il Domine, Quo Vadis? della National Gallery di Londra.

Nella odierna piena rivalutazione dell’arte del Seicento spetta finalmente anche ad Annibale Carracci, che per secoli ne è stato considerato il maggior rappresentante, l’attenzione specifica di una mostra monografica.

Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, promossa dal Comune di Bologna – Cultura e rapporti con l’Università, dal Consorzio Università – Città di Bologna, dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dal Comune di Roma, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Emilia Romagna e la Provincia di Bologna, la mostra, a cura di Daniele Benati e di Eugenio Riccòmini, vanta un prestigioso comitato scientifico che si avvale dei più autorevoli studiosi internazionali dell’opera di Annibale.

E’ questa la prima esposizione dedicata esclusivamente al più giovane e più dotato dei tre Carracci, celebrato dai suoi contemporanei come il nuovo Raffaello, autore di dipinti e disegni fin da subito straordinariamente ammirati per novità di invenzione e felicità di esecuzione, eretti a modello da generazioni di artisti e oggetto di culto già dal Seicento nelle maggiori collezioni europee.

 

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