Bonnard Pierre

 

Pierre Bonnard
(1867-1947)

 

 

Pierre Bonnard nasce il 3 ottobre del 1867, a Fontenay-aux-Roses , nei dintorni di Parigi, da Eugène Bonnard, capo gabinetto al Ministero della guerra, e da Elizabeth Mertzdorff, alsaziana.


bonnardilmovimentodellastrada.jpg (174046 byte)
Il movimento della strada

bonnardlacavallerizza.jpg (231226 byte)
La cavallerizza

bonnardlaloge.jpg (178979 byte)
La loge

bonnarddopoildiluvio.jpg (189974 byte)
Dopo il diluvio


Trascorre l'infanzia e l'adolescenza a Fontenay e nella grande casa paterna del Grand-Lemps, nel Delfinato.
1887, dopo aver compiuto con molto profitto gli studi liceali, si iscrive alla facoltà di legge a Parigi. Contemporaneamente comincia a dipingere.
 

Lavora all'Ecole des Beaux-Arts e all'Académie Jullian, dove fa amicizia con Vuillard, Roussel, Maurice Denis, Sérusier, Ranson e Vallotton.
 

Si forma così il gruppo dei «Nabis» (nome ebraico che significa «Profeti»), riunito intorno a Sérusier, reduce da Pont-Aven, dove ha ricevuto gli insegnamenti di Gauguin.

In questo periodo, dopo un breve tirocinio presso uno studio legale, Bonnard decide di abbandonare definitivamente gli studi di legge. 1880, torna a Parigi, dopo una breve parentesi militare, dove apre un atelier con Vuillard e Denis. Toulouse-Lautrec si interessa alle sue pitture e litografie.

Nel frattempo Andrée, la sorella diciassettenne, sposa il musicista Claude Terrasse. 1891, disegna per una ditta produttrice di vini « France-Champagne», la sua prima affiche, ed esegue alcune litogralie per «La Revue Blanche», fondata dai fratelli Natanson. Bonnard ne sarà uno dei piùassidui collaboratori.
 

bonnardpetitsolfègeillustré.jpg (183658 byte)
Petit solfège illustré

bonnardlarevueblanche1.jpg (248380 byte)
La Revue blanche

bonnardparallèlement.jpg (262729 byte)
Parallèlement

bonnardlapassante.jpg (167105 byte)
La passante
bonnardlafinestraaperta.jpg (200864 byte)
La finestra aperta

Disegna anche progetti di mobili e decorazioni per paraventi.

1892, espone al Salon des Indépendants quattro pannelli decorativi, "Femtnes au jardin". L'anno seguente espone ancora agli Indépendants con Vuillard; i critici Roger Marx e Gustave Geffroy notano le sue opere.

 

 

1894, è un anno particolarmente importante per l'arte e la vita di Bonnard: Thadée Natanson gli affida l'affiche de « La Revue Blanche » e gli acquista alcuni dipinti.

Bonnard frequenta il gruppo di letterati della rivista, fra i quali Octave Mirbeau, Henri de Régnier, Jules Renard, Tristan Bernard, Felix Fénéon. Ma, soprattutto , è l'anno dell'incontro con Marthe, che da allora divide la sua vita e diventa la sua unica ispiratrice, sempre ritratta con immutato entusiasmo 1896, prima mostra personale di Bonnard, da Durand-Ruel. Lavora anche per il « Théatre des pantins », fondato da Franck Nohain, Claude Terrasse e Alfred Jarry. Espone con il gruppo « La libre Esthétique» con Vuillard e Lautrec a Bruxelles. Disegna con Sérusier le scenografie per «Ubu roi » di Jarry, andato in scena il 10 dicembre. 1897, illustra «Marie» di Nansen; i suoi disegni sono favorevolmente commentati dal vecchio Renoir.

 

bonnardlasennavernon.jpg (172532 byte)
La senna a Vernon

bonnardleragazzeNatanson.jpg (133575 byte)
Le ragazze Natanson

bonnardstudiodelpittorealcannet.jpg (176979 byte)
Studio del pittore

bonnardnaturamorta.jpg (167948 byte)
Natura morta

bonnardsaladapranzosulgiardino.jpg (553710 byte)
Sala da pranzo

 

La sua fama si sta intanto diffondendo per l'Europa. Espone in Svezia e in Norvegia.
1900, Vollard pubblica «Parallèlement» di Verlaine illustrato da Bonnard; l'avvenimento è una tappa importante nella evoluzione e del gusto grafico e della tecnica litografica.

 

In questi primi anni del secolo, Bonnard illustra numerose opere del tempo, come « Daphnis et Chloé » edito da Vollard, le «Histoires naturelles » di Renard> « 628-E8 » di Mirbeau.

1903, partecipa alla Secessione di Vienna. 1908, partecipa alla Secessione di Monaco. 1910, si reca nel meridione della Francia.
1911, espone tre grandi pannelli decorativi dal titolo Mediterraneo, al Salon d'Automne. 1912, gli è offerta la legion d'onore con Vallotton, Vuillard, Roussel, ma tutti la rifiutano. 1913, mostra personale da Bernheim-Jeune. Nello stesso anno compie un viaggio in Olanda e in Inghilterra con Vuillard. Nelle opere di questo periodo cura particolarmente il disegno e rafforza il rigore formale e compositivo. Durante la guerra, l'attività artistica è necessariamente ridotta. 1914, partecipa alla Mostra dell'arte francese a Copenhagen. 1916, partecipa alla Mostra dell'arte francese Winterthur. 1919, Léon Werth pubblica la sua prima monografia. Dal 1925 vive con Marthe al Cannet, e si reca a Parigi per pochi mesi l’anno.

 


bonnardilnudogrigio.jpg (191611 byte)
Nudo

bonnardnudoconlalampada.jpg (151771 byte)
Nudo con lampada

bonnarduscitadalbagno.jpg (175985 byte)
Uscita dal bagno

bonnardautoritratto.jpg (160784 byte)
Autoritratto

1926, si reca negli Stati Uniti e in Europa.
1940, allo scoppio del secondo conflitto, il Cannet e ormai il suo rifugio, specie dopo la morte di Vuillard, l'ultimo e il migliore degli amici, ormai quasi tutti scomparsi.


1942, il 26 gennaio al Cannet, muore Marthe: il dolore è grande e contenuto, da allora la camera della moglie rimarrà chiusa per sempre.

 

1945, a guerra finita, compie un breve viaggio a Parigi per esporre guazzi, pastelli, acquerelli e disegni, e dipinge un San Francesco di Sales per la chiesa di Assy. 1946, Bernheim-Jeune organizza una retrospettiva di trentaquattro capolavori di Bonnard. 1947, il 23 gennaio, Bonnard muore al Cannet. L'ultimo quadro, non del tutto finito, è L'Amandier en fleurs.

 

La realtà e il suo sogno in un'unica entità poetica, in una sola complessa e semplice immagine

"Gli occhi di Bonnard, sottili obliqui, miopi dietro le lenti montate in metallo: intenti e pazienti, tra stupore e ironia, eccoli bruciati dall'intensità di fissare e indagare, per tutta una vita, instancabili, la luce e le forme del vero, negli autoritratti degli ultimi anno: Ma Bonnard non è un <occhio>, come Monet; il suo realismo non è la continuazione del naturalismo degli impressionisti, la sua visione non genera l'immagine serenamente oggettiva che era propria di quei Maestri per i quali l'identità di <individuo-ambiente-natura> era un dato di fatto, una condizione di cultura e di vita, il punto di partenza e di arrivo.
Per Bonnard invece l'elemento soggettivo, l'intervento sentimentale e razionale sul dato di natura, il riporto intenzionale dello spettacolo alla propria situazione psicologica e spirituale, sono alla base della sua scelta tendenziosa di un punto di vista di un taglio compositivo, di un effetto luminoso o di una dominante cromatica...."


 

Home Su Bonnie Kent Paul

Copyright © Centro Arte 1999-2000