Alighiero Boetti
Torino 1940,  Roma 1994

Boetti Alighiero

 

Formazione
Boetti esordisce nella seconda metà degli anni Sessanta. Dopo la prima esposizione alla Galleria Christian Stein di Torino nel 1967, partecipa alle manifestazioni del movimento '
Arte Povera', con un lavoro che si distingue per la molteplicità di interessi e lo sperimentalismo espressivo.
 

Cielo

Mappa 1979

Autodidatta, l'artista è interessato alla cultura orientale e a diverse discipline, come la filosofia e l'alchimia. Nell'ambito del Concettuale, sviluppa un lavoro teso alla reinvenzione dei linguaggi, utilizzando sistemi matematici e linguistici. Elabora operazioni costruttive elementari (come le cataste di eternit nel 1966-67) e proposizioni tautologiche (la vetrata trasparente Niente da vedere niente da nascondere nel 1969).

Dal 1968 attua lo sdoppiamento della propria figura di artista con l'opera Gemelli: una cartolina postale dove si vede Boetti che tiene per mano un altro se stesso, simile ma non identico, mentre camminano in un viale alberato. Alla fine del 1972 si trasferisce a Roma e inizia a firmarsi "Alighiero e Boetti". Il lavoro sul tema del doppio corrisponde spesso alla realizzazione di opere e progetti con interventi esterni, che coinvolgono una pratica anonima e collettiva.
Vengono dichiaratamente affidati a molteplici esecutori le carte ricoperte di tratteggi a penna a biro, i ricami Mappa, riproducenti un planisfero politico dove ogni nazione è indicata con i colori della propria bandiera (realizzati dal 1971 in Afghanistan), altri tipi di ricami con lettere che compongono testi in italiano e nella lingua afghana (farsi) o con elementi figurali accostati l'uno all'altro fino a ricoprire l'intera superficie della tela (Tutto).


Senza titolo

Senza titolo

Senza titolo

Ai numerosi procedimenti che Boetti sperimenta, si affiancano spesso il senso del gioco e la piacevolezza del colore. In un'intervista al 'Corriere della Sera' del 19 gennaio 1992, parlando dei ricami 'Tutto', l'artista dichiara:"Per non creare gerarchie tra i colori li uso tutti. Il mio problema infatti è di non fare scelte secondo il mio gusto ma d'inventare sistemi che poi scelgono per me".
 

Soggetti e tecniche
Come ogni artista concettuale, usa materiali insoliti che riflettano la momentanea funzionalità del discorso. La sua ricerca si è sviluppata in  direzione 
Concettuale, con particolare  attenzione agli aspetti lucidi e  combinatori.

Mostre
Nel 1986 e nel 1990 è presente alla Biennale di Venezia.

Archivio Alighiero Boetti

Il riconoscimento dell'opera di Alighiero Boetti attraverso una mostra che si svolge nel contesto della 49° edizione della Biennale di Venezia in rappresentanza dell'Italia, costituisce per l'Archivio Alighiero Boetti un importante momento di verifica e valorizzazione della figura dell'artista e del lavoro di ricerca svolto sino ad oggi per la diffusione e la conoscenza della sua attività.

In questo contesto siamo grati a tutte le persone che hanno contribuito a fare sì che l'opera di Boetti venisse riconosciuta e apprezzata, non solo in ambito nazionale ma anche in quello internazionale.

Agata Boetti, Caterina Boetti, Matteo Boetti

L'Archivio Alighiero Boetti, costituito nel dicembre 1994 a Roma in Via delle Mantellate 16, intende tutelare e promuovere il lavoro dell'artista in Italia e all'estero.
Svolge una attività di ricerca sulla vita e l'opera di Alighiero Boetti e si occupa della schedatura e della catalogazione di tutta la sua produzione artistica.


Senza titolo

Senza titolo, 1994
tappeto in lana e cotone

Senza titolo

Attualmente l'Archivio è impegnato nella pubblicazione del primo catalogo ragionato di Alighiero Boetti che riguarda il periodo che va dal 1964 al 1977, tramite un ampio lavoro di raccolta di tutta la documentazione che ha coinvolto istituzioni museali, collezionisti privati, gallerie e quanti hanno conosciuto Alighiero Boetti e hanno contribuito al reperimento del materiale relativo al periodo.

L'Archivio raccoglie inoltre ogni informazione riguardante tutte le opere dell'artista in vista della pubblicazione del secondo volume del catalogo ragionato che comprenderà il periodo cha va dal 1978 al 1994.

L'Archivio ha collaborato alla cura e alla realizzazione di mostre personali e collettive presso istituzioni nazionali e internazionali, come la Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino nel 1996, il Museum für Moderne Kunst di Francoforte nel 1998 e la Whitechapel Art Gallery di Londra nel 1999.

 


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