Francesco Barzaghi
Milano 1839 -1892

Scultore

Ancora giovanissimo frequenta gli studi di Puttinati e Tantardini, ed in seguito si iscrive all'Accademia di Brera, dove è allievo di Cacciatori. Tra le sue prime sculture figurano la Dea dei fiori e Frine (1867, Milano, Gall. d'Arte Moderna), presentata con grande successo alla mostra di Parigi nel '67 e di levigata e molle sensualità.

Benché cronologicamente contemporaneo al movimento della Scapigliatura Lombarda, Barzaghi è maggiormente vicino al Realismo di Vincenzo Vela.

Per il Duomo di Milano scolpì le statue dei santi Ilario, Venceslao (1865) e Adelaide, di impostazione accademica, mentre nel '70 esegue le statue di San Bartolomeo e San Tommaso per la cappella del Crocifisso nel Duomo di Bergamo.

 

Nel gusto celebrativo post-risorgimentale, realizzò a Milano statue e gruppi monumentali tra cui il Verdi nell'atrio del Teatro alla Scala, il Napoleone III al parco Sempione e il Manzoni di piazza San Fedele, collocato proprio dove, nel 1873, cadde mentre si stava recando alla messa in San Fedele, morendo alcuni giorni dopo.

 

Del 1882 è la statua a Nicolò Tommaseo a Venezia (campo S. Stefano) nota come il "cagalibri":

Tra i numerosi monumenti realizzati ricordiamo quelli a Giuseppe Garibaldi (a Soresina e a Crema): a Vittorio Emanuele II (a Bergamo nel 1884 in collaborazione con Luigi Pagani, a Lodi nel 1883 e Genova nel 1886); ad Hayez nella piazza di Brera a Milano.

Le sue figure, di elegante stilizzazione accademica, non escludono particolari veristi di contrasto.

Dal 1880 sino all'anno della sua morte ha insegnato scultura all'Accademia di Brera.

 

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