Libero Andreotti
(Pescia 1875 - Firenze 1933

Scultore

Inizialmente attivo a Firenze come illustratore e caricaturista, fu incoraggiato alla scultura e sostenuto in tale carriera dal mercante A. Grubicy.

Dopo un soggiorno a Parigi, dove conobbe la scultura di Rodin e Bourdelle, tornò a Firenze, raggiungendo la propria maturità formale attorno al 1920. Del periodo parigino ricordiamo una "Donna con i cembali" e una "Danzatrice" modellate nel 1912.

Nel 1932 partecipò alla XVIII Esposizione Internazionale d'Arte a Venezia. Continua la sua produzione scultorea, nonostante i problemi di salute. La sua opera più importante e impegnativa fu l'Annunciazione di Toeplitz.


Monumenti caduti di Saronno

Annunciazione Toeplitz

Trascorse un periodo di riposo a San Pellegrino al Cassero, paesino nella campagna di Pistoia, e occupò il tempo disegnando a matita e a sanguigna e dipingendo a olio su cartone o su tavole di legno, ripensando a Cèzanne, il paesaggio circostante, con scorci di paesi, case, alberi e nature morte.

Tra le mostre ricordiamo quella organizzata e presentata dall'amico Ugo Ojetti alla Galleria Pesaro di Milano nel 1921 e la retrospettiva dedicatagli dalla città di Pescia nel 1976, nella quale si è cercata una prima sistemazione critica di tutta la sua opera, e quella allestita a Firenze, nel Palazzo Strozzi, nel 1978. Nel gruppo del Novecento, di cui fu figura di primo piano, si distinse per la tendenza alla sintesi plastica, influenzata anche dal recupero della tradizione quattrocentesca toscana.

Notevole la sua produzione di gruppi monumentali, dal Monumento Vamba (1919, Firenze, cimitero di San Miniato) ai Monumenti ai caduti di Roncade (1922) e Saronno (1923).


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